La Figc si è mossa per salvare il calcio italiano dall’indebitamento (5 miliardi di rosso). Inter, Juventus e Milan chiedono la riduzione dell’organico delle partecipanti alla Serie A, da 20 a 18 squadre, intanto la federazione ha inviato al governo il piano per la riforma, che a tanti ha fatto già storcere il naso.
Il cambiamento auspicato da Gabriele Gravina, quasi come un aut aut, vede una riduzione drastica delle squadre professionistiche, senza toccare la Serie A, che rimarrebbe a 20 squadre. Chi ci andrà a perdere è sicuramente la Lega Pro, che scenderebbe da 60 a 40 partecipanti, con due gironi da 20 squadre, anziché gli attuali tre raggruppamenti Nord, Centro e Sud Italia. In questo modo le leghe professionistiche passerebbero a due, con la Serie B accorpata alla Serie C.
Se l’organico della Serie A dovrebbe rimanere così com’è, a cambiare sarà il numero delle retrocessioni in Serie B: due anziché tre, con la riduzione del paracadute erogato alle società retrocesse, per un massimo di 30 milioni di euro stanziati, a differenza degli attuali 60 milioni di euro, suddivisi tra le tre retrocesse, in base alla posizione in classifica e agli anni di militanza in massima serie.
Le novità potrebbero inglobare pure la Coppa Italia, che così com’è ora piace a pochi. Si pensa al modello FA Cup, con la partecipazione di tutte le squadre di Serie A, B e C, senza vantaggi per le big.
Anche i controlli della Covisoc saranno più serrati, con due o più valutazioni nell’anno solare. Inoltre si prenderà come riferimento anche il patrimonio netto del club ai fini dell’iscrizione al campionato.
Per dare nuova linfa ai vivai, la FIGC starebbe pensando a innalzare la quota di calciatori cresciuti nei settori giovanili del club, passando dagli attuali 4 ai 6 futuri.