Due volti della stessa partita: quello sorridente del Napoli, rinvigorito dalla cura Calzona, e nuovamente in corsa per un difficile quarto posto. E quello deluso della Juventus, che ieri al Maradona ha definitivamente messo fine alle speranze scudetto, già devastate dagli ultimi deludenti risultati ottenuti dalla squadra di Allegri (4 punti in 5 gare).
Il Napoli s’è preso nuovamente lo sfizio di battere la Juventus. Lo ha fatto con un bel gol di Kvaratskhelia, che sul tramonto del primo tempo ha infilato Szceszny con un destro al volo sul primo palo e con il guizzo di Raspadori, che al 90’ ha ribadito in rete la respinta del portiere polacco sul rigore calciato da Osimhen, provocato dal giovane Nonge, entrato 14 minuti prima e uscito subito dopo il grave errore commesso.
Nel mezzo il momentaneo 1-1 di Chiesa, che al 36’ della ripresa, sembrava avesse evitato alla Juventus una pesante sconfitta. Non aveva fatto i conti con la voglia di rinascita del Napoli targato Francesco Calzona: 7 punti nelle prime tre giornate di campionato disputate con lui in panchina e il traguardo dei quarti di finale di Champions League ancora alla porta.
Per la Juventus un altro passo indietro, che ora rischia di mettere in seria discussione il 2° posto, considerato il recupero imponente del Milan alle spalle dei bianconeri. Sfortunato, ma altrettanto poco incisivo Vlahovic, che si è visto con un colpo di testa a fil di palo a inizio gara e con il palo colpito al 34’, su invito di Miretti. Il serbo, ammonito, salterà la delicata sfida contro l’Atalanta per squalifica.