È costata cara, al settebello azzurro, l’aggressione perpetrata dal ct Sandro Campagna e da alcuni giocatori contro gli arbitri del turbolento incontro con l’Ungheria, durante gli ultimi giochi olimpici.
Sei mesi di sospensione, per aver violato l’articolo 5 del World Aquatics Integrity Code: l’episodio controverso è avvenuto nel parcheggio della piscina teatro della gara dei quarti di finale, vinta dagli ungheresi grazie anche a degli errori commessi dai direttori di gara, aspramente contestati dagli azzurri.
Tutto è nato dall’azione di Francesco Condemi, giudicata irregolare, che aveva portato all’annullamento del gol del 3-3 contro l’Ungheria. Gli organi preposti della World Aquatics avevano successivamente acclarato la mancanza di violenza e intenzionalità da parte del giocatore azzurro, che non andava espulso. L’Italia giocò 4 minuti con un uomo in meno e l’Ungheria beneficiò del rigore del 4-2.
La Federnuoto non farà ricorso, ma ha colto l’occasione per ringraziare dirigenti, tecnici, atleti e staff per il percorso sostenuto dal 2021 al 2024, che ha portato due argenti mondiali, un bronzo agli Europei del 2024 e la vittoria della World League per la prima volta nella storia azzurra.