Adriano Panatta e Paolo Bertolucci hanno commentato il successo di Sinner su Shelton nella semifinale degli Australian Open nel corso dell’ormai consueto appuntamento con il podcast “La telefonata”.
Bertolucci: “Shelton poteva anche vincere un set, ma avrebbe perso gli altri tre”
Bertolucci ha commentato: “Anche se all’inizio qualcuno si era già allarmato è stata una semifinale sotto controllo. Shelton non ha nessuna possibilità contro Sinner in una partita che su gioca al meglio dei 3 set su 5. Doveva venire avanti più spesso, giocarsela con coraggio, invece è rimasto là dietro: a fare che? Non ha la difesa, non riesce a reggere. Poteva anche vincere un set, ma poi sarebbe crollato e avrebbe perso gli altri tre perché non può tenere. E calcola che Sinner non ha nemmeno giocato un granché, eppure ha vinto comodamente in tre set”.
Panatta: “Tutti fenomeni, poi affrontano Sinner e cadono”
Panatta ha aggiunto: “Ma certo, ma dove va Shelton? Non ha i colpi, dai! Da fondocampo non sa nemmeno tirare le sassate e fa ridere in difesa: hai visto quante palle ha sbagliato da fondo al secondo game del match? Ma che vuoi vincere contro Sinner palleggiando da fondocampo? Ma per favore, si è suicidato. Poi con quel dritto tutto aperto… e c’è pure chi lo paragona a Nadal, ma per favore. La verità è che sono tutti fenomeni, poi affrontano Sinner e cadono. E pensare che Sinner nemmeno ha giocato bene. Shelton è riuscito a perdere il primo set contro uno Jannik al sessanta per cento. Lo sai perché? Perché Shelton si batte da solo, è questa la verità!”.