Per le statistiche, Yeman Crippa non sarebbe mai dovuto salire sul gradino più alto del podio di una rassegna europea. Perché in fondo 21 anni fa tutto questo per lui appariva alla stregua di un sogno, o poco più: nato a Dessié, in Etiopia, ma finito ben presto in orfanotrofio assieme ai suoi 5 fratelli, deve ringraziare di cuore la famiglia Crippa di Milano se in qualche modo la vita sua e dei suoi fratelli s’è trasformata in qualcosa di più simile a una favola. Nel 2001 vennero adottati e potati in Italia grazie al Centro Aiuti per l’Etiopia, un’associazione che fino a qualche anno fa ha contribuito a regalare un futuro migliore a tanti bambini africani. Yeman ne è forse la rappresentazione più elevata: il trasferimento a Montagne, un piccolo paesino della provincia di Trento, gli ha permesso di eccellere in quella che è una disciplina che solitamente non ha mai visto tanti italiani ai primi posti delle classifiche, benché il cross è diventata una delle grandi aree dell’atletica nazionale capace di sfornare talenti e farli competere al meglio con le nazioni rivali. Yeman, forte anche di un passato difficile fatto di miseria e povertà, ha trovato nella corsa la sua vocazione, la sua valvola di sfogo, il modo per ricompensare chi gli ha dato l’opportunità di una seconda chance. Perché l’adozione, a sentire Yeman, è stata come l’inizio di una seconda vita. Finalmente da vivere da protagonista.
LE DISTANZE LUNGHE LO ESALTANO: ORA TOCCA ALLA MARATONA
Mamma e papà sapevano che in quel ragazzino così minuto e spaventato ci poteva essere qualcosa di veramente speciale. È a loro che il 26enne atleta delle Fiamme Oro rivolge l’ultimo pensiero prima di scendere in pista: l’ha fatto anche a Monaco di Baviera prima della finale che l’ha incoronato re dei 10.000 metri, raccontando della videochiamata fatta a mamma Luisa un’ora prima dello start. La progressione negli ultimi tre giri, soprattutto quella nei 400 metri finali, ha scaldato i cuori di tutta Europa: una rimonta irresistibile che ha colpito per la naturalezza del gesto e per la capacità di sapersi gestire oltre ogni ragionevole tattica. Da piccolo Yeman ha provato la via del calcio, ma le sue gambe esili che lo facevano sembrare un fringuellino hanno convinto qualcuno che la corsa potesse rappresentare una strada migliore, seguendo le orme del gemello Neka. Dopo tanta gavetta nel cross, con 4 titoli europei e svariate medaglie nazionali, a Monaco Yeman ha saputo cogliere al volo l’occasione per diventare grandi tra i grandi. E ha già posto più in alto l’asticella, promettendo di preparare nel 2023 l’assalto alle gare di maratona, forse la destinazione finale naturale di chi corre da una vita, ma spostando sempre più in là la linea del traguardo.
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