L’Atalanta si è presa la vetta del campionato di Serie A battendo pure il Monza, cogliendo la sua terza vittoria in trasferta di fila, la quarta in totale nelle cinque gare.
Evidentemente Gian Piero Gasperini ha sette vite: il suo ciclo era dato per finito, dopo il mezzo flop vissuto l’anno scorso, con gli orobici in caduta libera nel girone di ritorno, scivolati fuori dalle Coppe Europee fino all’ottavo posto finale.
In estate la proprietà ha investito sul mercato prendendo alcuni elementi molto interessanti, a partire dal 2003 Rasmus Hojlund, nazionale under 21 danese, titolare in attacco al posto degli infortunati Zapata e Muriel, e autore del gol dell’1-0. In realtà di 2003 in campo, ieri sera, l’Atalanta ne aveva addirittura 3: Scalvini e Cissè gli altri due, a conferma che la Dea, sui giovani, ci punta eccome.
Hojlund era al debutto: solo Marko Livaja, nel febbraio del 2013, segnando contro la Roma a 19 anni e 182 giorni, ha fatto meglio di lui, per 31 giorni di differenza sull’età. Ma ha mostrato grande personalità e senso del gol: imbeccato da Lookman, un altro dei rinforzi estivi, ha sbloccato l’incontro mettendo il match in discesa, inguaiando ulteriormente il Monza, sempre più sul fondo della classifica.
L’Atalanta capolista non era mai andata così bene dopo 5 turni di campionato: 13 punti sono un record per la società, non era mai successo in 50 anni. In più la difesa nerazzurra è ancora imbattuta in trasferta, ha vinto a Genova con la Samp, a Verona e ieri a Monza, rimediando appena 2 gol, dal Milan (1-1 in casa) e dal Torino (battuto 3-1 nel suo stadio). Un altro piccolo record: eguagliato quello del campionato 1964-1965.
Nove, invece, i gol segnati (seppure con i forfait di Zapata e Muriel): un’altra dimostrazione di forza e di oculatezza sul mercato. Inoltre, l’Atalanta non vinceva 3 gare di fila dal dicembre del 2021. La Dea ha dato il primo scossone al campionato: che sia un fuoco di paglia o meno, le big dovranno fare – ancora – i conti con la squadra di Gasperini.