Quanto accaduto nell’ultimo match tra Juventus e Salernitana potrebbe accelerare l’introduzione del fuorigioco automatico nella Serie A italiana. Dopo il debutto continentale del SAOT (acronimo di Semi-Automated Offside Technology) avvenuto in occasione del match di Supercoppa europea tra Real Madrid e Eintracht Francoforte, disputato all’Olimpico di Helsinki, la tecnologia legata alla rilevazione del fuorigioco troverà applicazione anche nei Mondiali in programma tra due mesi in Qatar. E ben presto è attesa in Italia. C’è chi spinge per averla a disposizione prima della kermesse iridata, quindi già entro nel mese di ottobre. Ma oltre alla votazione da parte dei club, scoglio facilmente sormontabile, c’è da provvedere alla formazione e all’introduzione pratica della novità tecnologica. E’ uno strumento diventato necessario, quanto avvenuto nella sfida tra Juventus e Salernitana ha dell’incredibile se si pensa che il Var non sia riuscito ad ottenere il fotogramma utile all’individuazione del “non fuorigioco” sul gol annullato a Milik. La mega struttura realizzata in quel di Lissone che dovrebbe vedere tutto di quanto accade sul terreno di gioco, invece non arriva dove si “nasconde” Candreva e non riesce ad ottenere il fotogramma diventato poi virale su social e organi di informazione.
Con la sua introduzione, inoltre, sarebbe più veloce anche il responso delle immagini per convalidare una marcatura: passare da oltre un minuto di media – stima generosa – a meno di trenta secondi come sostenuto dall’UEFA, significherebbe snellire parecchio il flusso di gioco.
Come funziona praticamente il SAOT? Al centro del pallone c’è un sensore che invierà i dati alla camera di visione per determinare quando viene giocato; con una precisione umanamente irraggiungibile, consentirà di avvisare automaticamente i video-arbitri se l’attaccante è effettivamente in posizione di fuorigioco rispetto al passaggio ricevuto. La decisione finale spetterà comunque all’arbitro, soprattutto perché la stessa regola del fuorigioco vieta di automatizzarne l’applicazione.