Serie A

Juventus e Inter, colpite e affondate

Colpite e affondate: Inter e Juventus hanno confermato di essere in crisi, di gioco e di risultati, dominate e battute da Udinese e Monza nell’ultimo turno di campionato. Il flop della Juventus, a dir la verità, supera quello interista, non fosse altro per lo stop rimediato a Monza, al primo successo stagionale, che ha fatto seguito al deludente 2-2 contro la Salernitana e al pesantissimo ko interno rimediato contro il Benfica in Champions League. Con 7 punti da recuperare a Napoli e Atalanta e con due sconfitte sul groppone in Coppa, in tanti si aspettavano l’esonero di Max Allegri, ormai contestato aspramente dai tifosi bianconeri, ma difeso a spada tratta dalla dirigenza. Fiducia confermata al tecnico livornese, tradito da Di Maria, espulso per un fallo di reazione, e dall’inappetente Vlahovic, che segna poco (un gol quasi ogni 600 minuti di gioco).

Stesso discorso per Simone Inzaghi, rimasto in sella all’Inter nonostante la terza sconfitta in campionato. Il 3-1 incassato a Udine poteva risuonare come il de profundis per l’allenatore piacentino, pure lui confermato dalla sua società, piuttosto impegnata e preoccupata sul fronte futuro (il club è in vendita). Tra Inter e Juventus ballano 2 punti: 12 quelli ottenuti dall’Inter, 10 quelli rimediati dai bianconeri, che non vincono dal 31 agosto (2-0 allo Spezia). I numeri, al momento, sono impietosi e puniscono i due progetti tecnici. L’Inter incassa gol con una facilità disarmante: 11 in 7 giornate, peggio hanno fatto soltanto Monza, Cremonese, Verona e Sampdoria, ovvero le ultime 4 in classifica della Serie A. I problemi della Juventus, invece, sono in attacco: 9 gol, ma solo 5 di questi hanno consentito di portare a casa i tre punti (Sassuolo all’esordio e Spezia). A preoccupare è l’assenza di gioco e la tenuta mentale della squadra, nervosa (vedi il rosso diretto a Di Maria), disordinata e senza margini di miglioramento. Sulla sponda nerazzurra, nel mirino dei contestatori sono finiti i cambi operati da Inzaghi alla mezz’ora del primo tempo: fuori gli ammoniti Mkhitaryan e Bastoni. E pensare che l’Atalanta, che comanda la classifica, contro la Roma ha chiuso la partita con 7 ammoniti in campo.

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