L’urlo di Kim Min-jae è l’emblema dell’ottimo momento di forma del Napoli, capolista in campionato e primo a punteggio pieno in Champions League, con ancora tra le mani gli scalpi del Liverpool, travolto 4-1 al Maradona, e del Milan, campione d’Italia in carica, sconfitto 2-1 al Meazza. Gli azzurri volano sulle ali dell’entusiasmo, sono cinici e spietati, ma sanno ancora mostrare sprazzi di bel gioco, trascinati dai due rinforzi azzeccati dal ds Giuntoli durante l’ultima finestra di mercato. Se Kvaratskhelia si è trasformato da rivelazione a certezza, tra colpi di genio, gol bellissimi e tanto lavoro sporco per la squadra, il coreano Kim sta rapidamente entrando nei cuori dei tifosi azzurri, che quasi hanno dimenticato Koulibaly, partito per Londra quest’estate, in direzione Chelsea.
Kim Min-jae aveva l’arduo compito di non far pesare l’addio del gigante senegalese, rimasto nell’immaginario del sostenitore napoletano per quell’inzuccata che schiantò la Juventus e quasi avvicinò lo scudetto, poi sfumato nel maggio 2017. L’erede di Koulibaly ha dimostrato di saperci stare in Serie A, con prestazioni difensive impeccabili, una forma fisica eccellente e tanta personalità. Ottima anche l’intesa con Rrahmani, che si sta confermando a livelli altissimi dopo le prime difficoltà accusate al suo arrivo a Napoli. Lui e Kim alzano muri invalicabili e quando l’attaccante avversario prova ad avvicinarsi alla porta di Meret, il coreano lo ricaccia via con interventi miracolosi, come quello compiuto sul rossonero Brahim Diaz, in pieno recupero.
Kim ha anticipato lo spagnolo deviando il pallone in angolo, lanciando un urlo liberatorio, valso quanto un gol: Napoli sogna, Kim è l’immagine più bella dello straordinario avvio di stagione della squadra di Spalletti.