L’Inter è in crisi, di gioco e di identità, e Simone Inzaghi si sente in discussione: non il massimo della serenità per affrontare il difficile impegno di Champions League contro il Barcellona, che segue di tre giorni il flop interno in campionato contro la Roma dell’ex Mourinho. Il tecnico rischia grosso: la sconfitta contro i blaugrana potrebbe pure essere perdonata, ma sarebbe la sesta stagionale tra Serie A e Coppa. Troppe per l’Inter, partita con la smania di strappare lo scudetto dalle maglie del Milan, dopo la beffa patita la scorsa stagione. Ma i punti che separano i nerazzurri dalla vetta della classifica occupata da Napoli e Atalanta sono già otto.
A peggiorare la situazione le defezioni di Lukaku e Brozovic alle quali potrebbe aggiungersi quella di Lautaro, uscito malconcio dal match contro la Roma. Gli esami a cui è stato sottoposto l’argentino per fortuna hanno scongiurato lesioni muscolari. Solo un semplice affaticamento, che però lo mette in dubbio per il Barcellona. Anche Gagliardini è da valutare, come spiegato da Inzaghi in conferenza stampa.
“Sappiamo che è un momento difficile per quanto riguarda i risultati. Sabato abbiamo offerto una buona gara, avremmo meritato un altro risultato, ma dobbiamo fare di più. Spero di affrontare i prossimi incontri con la rosa al completo. Brozovic e Lukaku ci mancheranno ancora per un po’, ma ho altri calciatori in grado di rimpiazzarli”, ha dichiarato l’allenatore alla vigilia. In porta sarà staffetta, con la riproposizione di Onana, portiere di Champions. In difesa Acerbi e De Vrij si contendono una maglia da titolare, in mediana potrebbe essere confermato Asllani, mentre in attacco spazio a Correa e Dzeko, se Lautaro dovesse partire dalla panchina o in caso di defezione dell’argentino.
Per non compromettere la qualificazione agli ottavi, però, serve un risultato positivo: “Il Barcellona è una squadra forte e completa, Ha aggiunto Lewandowski, un grandissimo giocatore. Ma col Bayern abbiamo fatto una buona partita. Ci aspetta una gara di sofferenza, proveremo a colpire nel momento giusto”, ha concluso Inzaghi.