Neppure la mente stravagante di Tim Burton avrebbe ipotizzato un epilogo finale clamoroso come quello andato in scena durante l’ultimo quarto d’ora del campionato di calcio argentino. Il titolo, che si giocava lungo il crinale dei cinque chilometri che separano la Bombonera dal Cilindro, va al Boca Juniors per la trentacinquesima volta, la quinta negli ultimi otto anni: festeggia il popolo Xeneize che stavolta deve ringraziare i rivali del River Plate, con Gallardo ai saluti dopo un ciclo durato otto anni, i cui Millonarios hanno battuto il Racing nella fortezza di Avellaneda palesando un’ assoluta professionalità. La formazione di Hugo Ibarra si è presentata all’ultima gara con una lunghezza di vantaggio sul Racing: così in una Bombonera gremita, è l’Indipendiente a trovare il vantaggio con il rigore perfetto di Leandro Fernandez. I padroni di casa però, trovano il pareggio immediatamente con Poi Fernandez e completano la rimonta con il gioiello di Villa. Il vicepresidente Riquelme, l’idolo Azul y Oro, non esultava ben sapendo che nel calcio tutto può accadere: infatti, nello stesso momento in cui il Rojo faceva 2-2, il River pareggiava lo svantaggio annullando di fatto la fuga de L’Academia verso il titolo. Ma è nei minuti finali che accadeva l’imponderabile: Franco Armani, eroe della Libertadores vinta nel Superclasico di Madrid, parava un rigore. La Bombonera tornava a respirare dopo tre minuti in apnea e ad urlare di gioia quando il River Plate ribaltò la sfida sul 2-1; il resto è una bellissima pagina di storia da raccontare alle nuove generazioni.