Il 2022 finisce oggi ed è tempo di bilanci. È stato un anno particolare per il calcio, il primo della storia con un Mondiale giocato a fine autunno, quello della consacrazione di due fenomeni come Karim Benzema e Leo Messi, della fine della grande rivalità tra la Pulce e il declinante CR7, con l’inizio di un nuovo spettacolare duello a distanza tra Erling Haaland e Kylian Mbappé. In Italia, poi, è stato l’anno delle novità, con lo scudetto del Milan e il sogno tutt’altro che irrealizzabile del Napoli. Vediamo, uno per uno, gli oscar dell’anno che ha scelto la nostra redazione.
Miglior squadra: Real Madrid
La cavalcata Champions 2022 resterà nella storia. Nell’ordine il Real Madrid ha eliminato Psg, Chelsea e Manchester City nella fase a eliminazione diretta, battendo il Liverpool in finale. Mancava solo il Bayern per completare il gotha del calcio europeo. Le rimonte pazzesche realizzate agli ottavi, ai quarti e in semifinale hanno regalato agli appassionati pagine di epica. A tutto questo va aggiunto il trionfo in un campionato di fatto dominato.
Miglior giocatore: Karim Benzema
Non aver visto Karim the Dream al Mondiale resterà un grande rimpianto non solo per la Francia, anche se ci hanno pensato le altre stelle a farci divertire. Prima di inchinarsi a Messi il 18 dicembre, Kylian Mbappé dovette fare lo stesso con il suo connazionale il 9 marzo, dopo i tre gol in 17 minuti che ribaltarono l’esito degli ottavi tra Real Madrid e Psg. Non contento, Benzema ha segnato un’altra tripletta, a Stamford Bridge, e ha aggiunto il gol decisivo ai supplementari nella gara di ritorno. Poi anche contro il Manchester City ha sigillato la qualificazione alla finale con il rigore decisivo. Ha dato spettacolo ovunque, a 34 anni, e i problemi fisici che ne hanno limitato il rendimento nella nuova stagione ci fanno dire che ha scelto il momento giusto per l’apoteosi. Lo ha fatto anche Messi, al Mondiale, ma noi scegliamo Benzema, perché nella prima parte dell’anno la Pulce si era risparmiata.
Miglior giovane: Erling Haaland
Facciamo finta che i giovani sono tutti quelli nati dal 2000 in poi: rientrerebbe anche Vinicius junior, cioè il match winner della finale di Champions, ma Erling Haaland, al momento, è l’unica risposta possibile a Kylian Mbappé. Lo strapotere fisico del centravanti norvegese è impressionante e ha convinto persino Pep Guardiola di essere più bravo dello “spazio”: nella stagione d’esordio in Premier League ha collezionato più gol che presenze.
Miglior portiere: Thibaut Courtois
A differenza di Benzema, Thibaut Courtois al Mondiale c’era e lo ha cominciato parando un rigore, poi con il Marocco ha commesso un paio di errori, ma glieli perdoniamo. Courtois è stato tra gli artefici della spettacolare Champions del Real Madrid con le sue prodezze dimostrando di essere il miglior portiere del mondo.
Miglior allenatore: Carlo Ancelotti
Ok, il Real Madrid ha battuto il Psg anche grazie al fallo di Benzema su Donnarumma che l’arbitro non ha ritenuto tale, ha eliminato il Chelsea dopo aver rischiato l’harakiri con 80 minuti di nulla al Bernabeu ed era praticamente fuori contro il Manchester City prima della doppietta di Rodrygo tra 90′ e 91′. In finale, invece, ha segnato un gol e si è limitato a difenderlo. Cosa vuol dire tutto questo? Che gli episodi hanno giocato un ruolo chiave, ma non è, non può essere solo fortuna. Carlo Ancelotti, dato per finito, ha dominato il campionato e ha portato a casa la quarta Champions da allenatore della propria carriera: ha trasformato Vinicius in un giocatore vero, Militao in uno affidabile, allungato la carriera di Kroos e Modric, portato al top assoluto Benzema. Non darà sempre spettacolo, ma vince e si fa amare.
Squadra rivelazione: Milan
Stefano Pioli ha compiuto un capolavoro la scorsa primavera portando una squadra senza fuoriclasse conclamati allo scudetto contro un’Inter piena di campioni. Negli occhi restano soprattutto le sei vittorie consecutive nel finale di stagione: è stato un Milan diabolico, capace di imporsi, di soffrire, di dare spettacolo, di fare tutto questo quando serviva. Nessuno, soprattutto dopo la sconfitta con lo Spezia, poteva immaginare che i rossoneri avrebbero conquistato il tricolore, invece hanno battuto Inter e Napoli realizzando un’impresa.
Miglior nazionale: Argentina
Questa era la scelta più facile: nell’anno del Mondiale non si può non premiare chi vince, che alla fine è sempre la squadra che lo ha meritato di più. L’Argentina ha cominciato malissimo in Qatar, ma prima aveva vinto la Finalissima con l’Italia, dominando, e non aveva mai perso nelle qualificazioni. Il gol di Messi, al Messico (scusate il gioco di parole) l’ha sbloccata: è andata in crescendo, giocando benissimo soprattutto contro Polonia e Francia, soffrendo un po’ troppo solo per eccesso di relax con Australia e Olanda, travolgendo con il minimo sforzo la Croazia. Quasi tutto il mondo tifava per Leo, è stata l’apoteosi di una carriera da sogno che lo ha avvicinato per sempre a Diego Armando Maradona.