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La Serie A si mette in regola: versata la prima di tre rate al Fisco

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Lo Stato italiano batte cassa: la Serie A è stata chiamata a versare i tributi scaduti il 22 dicembre. La scadenza fissata per giovedì scorso riguarda le prime tre rate di pagamenti, per chi ha deciso di accedere alla dilazione dei debiti con il Fisco.

La legge di bilancio appena approvata, contiene “all’articolo 1, commi 160 e 161, disposizioni sulla rimessione in termini dei versamenti di alcuni tributi, sospesi per gli enti di promozione sportiva e le associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato e operano nell’ambito di competizioni sportive in corso di svolgimento, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, scaduti il 22 dicembre 2022, relativamente ai quali si forniscono di seguito le istruzioni per la compilazione del modello F24″, si legge nel comunicato dell’Agenzia delle Entrate.

Quindi entro il 29 dicembre i club di Serie A si sono dovuti mettere in regola per il versamento della prima delle tre rate. Le altre rate, a partire da gennaio 2023, verranno saldate entro l’ultimo giorno di ciascun mese. Chi ha accettato il pagamento a rate dovrà versare anche una maggiorazione del 3% “delle somme complessivamente dovute, che dovrà essere versata per l’intero importo contestualmente alla prima rata utilizzando il codice tributo “1668” e indicando l’anno di riferimento “2022”, come si legge nel comunicato dell’Agenzia delle Entrate.

Ma quali sono i club più indebitati con lo Stato italiano? Sul gradino più alto del podio è finita l’Inter, che vanta un debito di 50 milioni di euro. A seguire c’è la Lazio con 40 milioni di euro. Dei top club, il Milan è quello messo meglio, con “appena” 10 milioni di euro di debiti, 5 in meno della Fiorentina e 15 in meno del Napoli. La Juventus, tra le società più indebitate in generale, deve saldare un debito di 30 milioni di euro, di 8 milioni inferiore rispetto a quello contratto dalla Roma.

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