Jose Mourinho non si muoverà da Roma. Altro che sirene dal Portogallo. L’allenatore lusitano, corteggiato dalla nazionale del suo Paese, continuerà a guidare la Roma in questa stagione, almeno fino a giugno: poi chissà. Il ds Tiago Pinto e il club capitolino hanno sgombrato il campo dal presunto addio di Mourinho, d’altronde non è la prima volta che lo Special One viene accostato alla Nazionale, soprattutto dopo un cambio alla guida tecnica. Mourinho è legato alla Roma da altri 18 mesi di contratto e per almeno altri 6 mesi rimarrà sulla panchina giallorossa. Intanto, mentre si valutano possibili rinforzi sul mercato, dopo aver detto “no” a Frattesi del Sassuolo, visto l’alto costo dell’operazione e i veti posti dall’Uefa sul fair play finanziario e lasciato aperta la porta per il rinnovo di Smalling, in scadenza di contratto, la Roma deve fare i conti con un bilancio in rosso da far tremare i polsi.
Il CdA ha approvato una perdita di 219,3 milioni di euro nell’esercizio di bilancio 2021-2022. Mai nella storia della società giallorossa c’era stata una perdita così pesante. Colpa del Covid, certo, ma anche di scelte tecniche sballate, soprattutto nei periodi antecedenti l’arrivo di Friedkin. Pesano i costi per il personale: circa 182 milioni di euro, 155 milioni riguardano gli ingaggi dei calciatori, che quasi azzerano i ricavi maturati nel corso del 2022, circa 200 milioni di euro, cresciuti grazie al merchandising, agli incassi allo stadio, ma non per l’aiuto degli sponsor.
La Roma è tra le società di Serie A che ha aderito al decreto liquidità che consentirà alla società di coprire il deficit entro i prossimi 4 esercizi, con scadenza 2026. Oggi più che mai, dunque, per rilanciare ulteriormente la Roma, che l’anno scorso ha alzato al cielo la Conference League, sono necessari gli investimenti di Dan Friedkin, proprietario del club dall’agosto del 2020. In due anni e mezzo, il patron statunitense ha versato nelle casse del club circa 500 milioni di euro.