Esordio amaro nel 2023 per il Napoli di Luciano Spalletti, uscito sconfitto dal big-match contro l’Inter. Primo stop stagionale per la squadra campana, che deteneva il record di imbattibilità dopo la sconfitta subita dal Psg, fermato dal Lens alla ripresa della Ligue 1 dopo la pausa dei Mondiali. Gli azzurri hanno perso per strada tre degli otto punti di vantaggio che avevano sul Milan, a sua volta vittorioso a Salerno per 2-1. Ma il Napoli, non avvezzo alle sconfitte quest’anno, può consolarsi con la cabala: quando ha vinto lo Scudetto, alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia ha sempre perso.
E per un popolo scaramantico come quello partenopeo, la notizia non può non essere accolta con un bel sorriso, dal momento che lo stop del Meazza, arrivato in seguito a una serata storta degli uomini migliori (deludenti Osimhen e Kvaratshkelia), ha un po’ frenato l’ardore del Napoli, che non vince il titolo dal 1990. In quella stagione, al ritorno in campo il 30 novembre del 1989, la squadra all’epoca guidata da Albertino Bigon si fermò in casa della Lazio, travolta con un pesante 3-0, che portò la firma di Pin e della doppietta del brasiliano Amarildo.
Era il Napoli di Diego Armando Maradona, come lo era quello della stagione 1986-1987, che incoronò per la prima volta gli azzurri a campioni d’Italia. Prima, però, dovettero fermarsi alla ripresa del campionato sul campo della Fiorentina. Pure quella volta il Napoli era imbattuto e primo in classifica. I viola si imposero il 4 gennaio del 1987 con un sonoro 3-1 grazie alle reti di Diaz, Antognoni e Monelli (di Maradona il provvisorio 2-1). Corsi e ricorsi storici, dunque, che potrebbero rendere meno amara la sconfitta di ieri a un Napoli assolutamente non ridimensionato e ancora favorito per la vittoria del campionato.