Si è concluso con un nulla di fatto il primo atto dell’inchiesta Prisma, che vede coinvolta la Juventus e altri 12 indagati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice-presidente Nedved e gli ex dirigenti Arrivabene e Paratici. L’udienza preliminare è stata rinviata al 10 maggio, per valutare le richieste delle parti civili depositate presso il tribunale di Torino.
Ci vorrà almeno un mese e mezzo per vedere all’opera accusa e difesa. Spetterà al giudice valutare la richiesta delle parti civili e quella di rinvio a giudizio nei confronti del club bianconero e dei 12 indagati, che devono difendersi da diversi capi d’accusa, tra cui l’aggiotaggio in borsa, oltre a false comunicazioni e falso in bilancio. I legali della Juventus spingono per lo spostamento del processo in altra sede (Roma o Milano). La questione non è stata affrontata nell’udienza di ieri. Se ne riparlerà il 10 maggio, ma le possibilità che la richiesta venga accolta dal Gup sono decisamente basse.
Dopo la conferma del rinvio dell’udienza preliminare, l’avvocato Maurizo Bellacosa, legale della Juventus, ha dichiarato: “Alcune parti civili hanno chiesto la citazione di Juventus e Ernst&Young, per la richiesta di danni rispetto ai fatti commessi dai loro amministratori e dirigenti. Il giudice ha disposto l’accettazione per l’udienza del 10 maggio. Siamo nella piena regolarità procedurale, ora aspettiamo quella data per i passaggi successivi”.
Già due ore prima dell’ufficialità del rinvio, il pubblico ministero Gianoglio aveva annunciato la possibilità del rinvio.