Per il Napoli è stata una sera da dimenticare, dentro il campo e sugli spalti; per il Milan la classica serata di grazia. Il Napoli si lecca le ferite per una batosta, che rischia di lasciare il segno, anche per la contestazione mossa da una frangia della tifoseria partenopea nei confronti del presidente De Laurentiis (beccato per il caro-biglietti e per le restrizioni date dall’applicazione del regolamento d’uso dell’impianto sportivo), alla quale una massiccia fetta di sostenitori si è opposta, innescando una maxi-rissa che ha visto coinvolti decine di ultras nella Curva B dello stadio Maradona.
Tutto questo mentre si consumava la debacle di Kvaratshkelia e compagni, rimasti orfani dell’infortunato Osimhen, e travolti dalla furia rossonera. Sorride Pioli, che si è aggiudicato il primo dei tre atti con il Napoli previsti nel mese di aprile. Sorride perché ha ritrovato il miglior Leao della stagione: il portoghese, di ritorno dagli impegni con la Nazionale lusitana, è tornato a segnare dopo una lunga astinenza, ergendosi ad assoluto protagonista del confronto con Kvaratshkelia, siglando una doppietta che ha spaccato in due la partita.
Leao ha aperto le danze su assist di Brahim Diaz, che ha raddoppiato poco dopo. Nella ripresa ancora a segno Leao, con una prodezza delle sue, imitato da Saelemaekers per il 4-0 finale. Il Napoli mastica amaro, ma mantiene un margine di vantaggio sulla Lazio molto importante (+16). A preoccupare potrebbe essere il contraccolpo psicologico di una sconfitta così pesante, soprattutto in ottica Champions League.
Il Milan, invece, tornato alla difesa a 4 (super Calabria) ha imballato le fonti di gioco del Napoli, con Tonali, Krunic e Bennacer a imbrigliare il centrocampo azzurro, piuttosto impalpabile. E stavolta non è servito neppure il talismano Simeone, autore del gol vittoria all’andata, a garantire il successo al Napoli, che senza Osimhen, in questa stagione, aveva sempre vinto.