Con i suoi problemi, il suo mercato low cost, i suoi soliti infortuni (Pogba si è rifermato nuovamente per un guaio muscolare), la Juventus è lì, al terzo posto, davanti al Napoli campione d’Italia, con 6 punti in più della Roma e 4 di vantaggio sulla Lazio che disputerà la Champions League, dietro solo a Inter e Milan avanti di due punti.
Non giocherà un calcio spettacolare, ma la nuova vecchia Juventus di Max Allegri e quanto mai cinica e determinata a tornare sui livelli di qualche anno fa. Il 2-0 rifilato all’Empoli al Castellani ha portato la firma di Danilo e di Chiesa. È mancato l’apporto di Vlahovic, che sull’1-0 si è fatto parare un rigore da Berisha.
La prestazione non è stata gagliarda come quella offerta alla prima contro l’Udinese, anzi. Poca aggressività, poca velocità nel giro palla, ma tanto pragmatismo, che non guasta mai. Poche occasioni da rete, ma sfruttate a dovere per avere la meglio di un avversario non irresistibile, al terzo ko in altrettante gare di campionato (0 gol fatti).
Dopo aver rischiato di partire all’ultimo giorno di mercato (poi col West Ham non se n’è fatto nulla) e dopo 0’ in due partite, Kostic ha giocato dall’inizio assieme a McKennie, altro papabile partente durante il mercato. In avanti confermati Chiesa e Vlahovic, ma a sbloccare l’incontro è stato Danilo, con una zampata su assist di Kostic dalla bandierina. Nel primo tempo McKennie ha avuto la chance per raddoppiare, poi Gatti s’è meritato un calcio di rigore (fallo da Maleh) che Vlahovic ha sbagliato anche per bravura di Berisha. Nel finale, dopo essersi visto annullare un gol a Pogba (uscito malconcio dal campo, condizioni da valutare nelle prossime ore), in un’azione di rimessa la Juventus ha chiuso i conti con Chiesa e legittimato il successo con un palo esterno di Kean.