Partita malissimo in campionato (1 punto in 3 gare, con 2 stop di fila), la Roma le sta provando tutte per uscire dalla crisi. L’ultima idea è venuta a Jose Mourinho, che sta pensando al ritorno di Francesco Totti in veste di uomo spogliatoio e addetto alla comunicazione con gli arbitri, uno dei punti deboli dello Special One, mai così in difficoltà da quando guida i giallorossi (è alla sua terza stagione).
Il calciatore più importante della storia della Roma, idolo indiscusso della tifoseria, verrebbe integrato in società come collante tra staff tecnico e squadra, in prima battuta, e poi come figura in grado di intrattenere rapporti con la classe arbitrale, senza per forza incorrere in squalifiche e sanzioni.
I problemi maggiori, però, sembrano arrivare dallo spogliatoio. Mourinho non è più tanto sicuro di portare avanti da solo l’esperienza capitolina, avara di soddisfazioni, tranne che per il trionfo in Conference League di due stagioni fa. Mancata la qualificazione alla Champions League, che i giallorossi avrebbero ottenuto di diritto se avessero battuto il Siviglia in finale di Europa League, seppur non abbia provocato scoramento nel tifo organizzato (l’Olimpico continua a essere sold out per le gare interne, l’ultima col Milan), ha comunque causato un senso di smarrimento in Mourinho.
Da qui l’idea di avere al suo fianco uno che a Roma ha scritto la pagina più bella degli ultimi 40 anni di storia giallorossa, con lo scudetto vinto nel 2001. Francesco Totti è l’uomo giusto per questa Roma, potrà fornire i suoi consigli ai giovani calciatori presenti in rosa e pure a quelli più esperti, ma distanti dalla romanità che lui ha incarnato per oltre due decenni.