La Juventus è già tornata sulla terra. Il 4-2 col Sassuolo potrebbe aver ridimensionato, in fretta e furia, i piani dei bianconeri, caduti pesantemente in terra emiliana, abbattuti dal Sassuolo e dagli errori propri (clamorosi quelli di Szczesny e di Gatti). Domani si torna subito in campo. Allo Stadium arriva il Lecce, che non rappresenta un avversario insormontabile, ma che, alla luce di quanto visto a Reggio Emilia, preoccupa ugualmente Allegri.
L’allenatore ha tenuto a rapporto la squadra all’indomani del passo falso col Sassuolo, che ha cancellato quanto di buono fatto fino a sabato, fino alla partita con la Lazio. Un confronto tranquillo, pacato, servito ad analizzare gli errori commessi, a fare gruppo onde evitare di gettare al vento una stagione che, senza coppe, potrebbe indirizzare la Juventus al vertice della classifica.
Contro il Lecce, Allegri potrebbe cambiare qualcosa. Perin in porta, ad esempio, oppure Milik in attacco al posto di Vlahovic, che potrebbe rifiatare e farsi trovare pronto per l’ultima sfida di questo turnover. Scalpita pure Fagioli, il cui impegno e il suo apporto alla causa, nel secondo tempo del Mapei Stadium, non sono affatto mancati. Ma ci sono anche gli insostituibili, a cui Allegri non può fare a meno. A iniziare da Rabiot e Locatelli, finendo con Chiesa, che pure col Sassuolo ha fatto il suo in termini realizzativi.