Un tempo buono e uno da dimenticare. Sia per il Napoli, che per il Milan. Alla fine il pareggio è un risultato giusto, che lascia, però, malumori e ferite aperte a entrambe le squadre. Il primo tempo se l’è preso il Milan, che con un uno-due di Giroud si è portato sul 2-0, sfiorando pure la terza segnatura a pochi secondi dall’intervallo, lasciando al Napoli i fischi dei 70mila del “Maradona”.
Ma al ritorno dagli spogliatoi è tornato in campo un Napoli diverso, più propositivo e motivato. Niente bel gioco, ma subito il gol di Politano a riaprire l’incontro, grazie a una dormita di Pellegrino, entrato nel primo tempo al posto di Tomori. Sulla punizione di Raspadori, valsa il 2-2, ha sbagliato Maignan, fregato dal posizionamento della sua barriera e dall’incredibile traiettoria del pallone, che è sfilata accanto al muro rossonero, finendo in porta.
A quel punto il Napoli ci ha pure creduto, ha provato a completare la rimonta, che sarebbe stata possibile se Kvaratskhelia, ormai stremato, dopo l’ennesimo strappo, ubriacato Calabria, avesse calciato più angolato e non addosso a Maignan, che s’è riscattato proprio sul finale. Prima del 90’, gli azzurri erano rimasti in 10 per il rosso a Natan (doppia ammonizione), ma al di là di qualche sporadica accelerata di Leao, che per poco non ha messo in condizione di Giroud di triplicare le sue segnature (il portoghese ha pure impegnato Meret dalla distanza), il Milan non è andato.
Alla fine recriminazioni per tutte. I rossoneri scivolano al terzo posto e vede allontanarsi l’Inter e il primo posto. Per il Napoli almeno la soddisfazione di aver tenuto il quarto posto in classifica.