Di corto muso, come è sempre piaciuto ad Allegri. La Juventus si è ritrovata dopo la sconfitta col Sassuolo datata 23 settembre, da allora ha inanellato quattro vittorie su cinque gare disputate, issandosi fino al secondo posto, a sole due lunghezze dall’Inter capolista. Tra le mani gli scalpi ancora caldi di Milan e Verona, piegate di misura, con due 1-0 che rispecchiano il concetto allegriano di “poco, ma buono”.
La Juventus ha numeri importanti, può vantare la seconda migliore difesa con soli 6 gol subiti, di cui 4 presi contro il Sassuolo, nel punto più basso toccato in questa stagione. Nonostante l’assenza di Danilo e il mancato arrivo di un difensore di qualità, causa mercato condotto col freno a mano tirato, per le note sofferenze finanziarie.
Con una difesa a tenuta stagna, l’attacco può permettersi il lusso di segnare col contagocce: solo 4 gol per Chiesa e Vlahovic, tutt’altro che bomber inarrestabili. Ma Allegri è riuscito a tirare fuori il massimo da ogni interprete, ottenendo gratificazioni da protagonisti inaspettati come Kean, Locatelli (che ha deciso il confronto col Milan) e Cambiaso (che ha abbattuto il Verona al 97’ nell’ultima di campionato).
Che sia davvero la Juventus l’anti-Inter? Fondamentali saranno le partite contro Fiorentina e Cagliari, prima della sosta delle nazionali e del ritorno in campo, che prevede il confronto diretto con l’Inter, all’Allianz Stadium.