Anche il Mondiale 2034 si disputerà in inverno. Dopo Qatar 2022, un altro campionato del mondo si svolgerà in un Paese asiatico, che ovviamente non poteva che essere l’Arabia Saudita, protagonista indiscussa dell’ultimo mercato estivo. È stata l’unica a presentare la candidatura per l’assegnazione dei Mondiali 2034, entro il termine del 31 ottobre 2023, dopo che l’Australia si è ritirata dalla corsa. «Abbiamo considerato la possibilità di candidarci per ospitare la Coppa del Mondo di Fifa e, dopo aver considerato tutti i fattori, abbiamo deciso di non farlo per la competizione organizzata nel 2034», così ha motivato la decisione la federazione australiana, lasciando campo libero all’Arabia Saudita.
C’è da dire che la FIFA aveva limitato la candidatura soltanto alle confederazioni asiatiche e oceaniche, dopo l’assegnazione del Mondiale 2030 al trio formato da Spagna, Portogallo e Marocco, con tre gare celebrative che avranno luogo in Argentina, Paraguay e Uruguay, il primo Paese a ospitare un Mondiale, nel 1930. Mentre tra 3 anni si giocherà in Nord America (USA, Canada e Messico).
Si giocherà in inverno, dunque, probabilmente tra novembre e dicembre, come già accaduto l’anno scorso in Qatar. Non una bella notizia per le squadre di club, che si ritroveranno a fare salti mortali per far quadrare i calendari, prima della lunga sosta di almeno un mese e mezzo.
«Tre edizioni, cinque continenti e dieci paesi coinvolti nelle partite del torneo: questo sta rendendo il calcio davvero globale. Il calcio unisce il mondo come nessun altro sport, e la Coppa del Mondo FIFA è la vetrina perfetta per un messaggio di unità e inclusione, oltre a fornire un’importante illustrazione di come le diverse culture possano stare insieme e imparare e comprendersi meglio. Vivendo in un mondo sempre più diviso e aggressivo, dimostriamo ancora una volta che il calcio, lo sport mondiale leader, unisce come nient’altro. Abbiamo tutti bisogno di queste occasioni di unità e i prossimi mondiali FIFA costituiscono una forza unica per il bene in questo senso», ha dichiarato il Presidente della FIFA, Gianni Infantino.