Gioca male, è spesso in balia dell’avversario, ma vince e tiene botta all’Inter, che non riesce a togliersi di dosso il peso di una Juventus mai così in alto dai tempi dell’ultimo scudetto firmato Sarri e Ronaldo.
L’anti-Inter è la Juventus, almeno per ora. Eppure non si direbbe dalle statistiche dopo la vittoria a Firenze. Sottomessa nel possesso palla, in affanno per lunghi tratti del match, quasi incapace di fornire pericoli per la difesa viola, se non con il gol vittoria siglato da Miretti, ma stoicamente tenace in difesa. Era già accaduto al Meazza contro il Milan, quando era bastato un tiro deviato di Locatelli per battere i rossoneri, che sembravano in controllo del match.
Di corto muso, con sole 6 reti segnate nelle ultime 6 partite (5 vinte e una pareggiata), ma con una difesa a tenuta stagna (6 gare senza subire gol), la Juventus continua a essere in scia per lo scudetto, in attesa dello scontro diretto con l’Inter che si disputerà All’Allianz Stadium al ritorno dalla sosta per le nazionali.
Allegri gongola, nonostante le assenze pesanti di Danilo in difesa e di Vlahovic, rientrato ieri nella ripresa del match del Franchi. Non lo hanno scalfito neppure i casi Pogba e Fagioli. Dopo 11 giornate sono 7 i punti in più ottenuti da questa Juventus rispetto a quella dell’anno passato. A influire positivamente è stata pure l’assenza delle Coppe: un peso in meno da sopportare per una rosa comunque non profondissima.
I bianconeri si sono messi alle spalle Milan e Napoli, hanno l’Atalanta quinta a 7 punti, che significa blindato l’obiettivo minimo della qualificazione in Champions League. Prima della sosta ci sarà l’abbordabile confronto interno con il Cagliari, per provare ad agganciare l’Inter in classifica (a superarla in caso di clamoroso passo falso dei nerazzurri contro il Frosinone) o comunque a starle dietro per tentare l’affondo decisivo il 26 novembre davanti al pubblico amico.