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Gasperini a Radio Serie a: «La mia storia con l’Atalanta è meravigliosa. Juve? Sì, sono stato vicino. Ilicic uno dei migliori al Mondo»

In una lunghissima intervista rilasciata ai microfoni di Radio Serie A, l‘allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, si è raccontato: dal rapporto con la Dea alla Juventus sino a Ilicic, ecco le sue parole.

SULL’ATALANTA – «La mia storia con l’Atalanta è meravigliosa, spero duri ancora a lungo, abbiamo raggiunto una dimensione importante. Questo è l’ottavo anno sulla panchina dell’Atalanta, in Italia sono l’allenatore più longevo su una panchina. Sono stato agevolato dall’aver trovato un ambiente in cui ci siamo consolidati a vicenda. C’è sempre stato un rispetto totale tra me e la proprietà. Sono cambiati gli obiettivi nel corso degli anni, le difficoltà sono aumentate. Ogni giorno e ogni settimana si affronta una realtà nuova, c’è un avversario diverso, si pensa alla partita da giocare e si riguarda quella precedente. Le settimane passano così e non ce ne si accorge. È tutto molto accelerato, ci sono tante partite e il tempo sembra passare in fretta. La sfida più importante da affrontare ogni giorno? È quella di trasmettere qualcosa alla squadra, cercare sempre un allenamento o una situazione che possa dare qualcosa in più alla squadra. Difficile sopportarmi? Il calcio è una materia di confronto, non sempre si è d’accordo ma si possono creare delle basi per crescere e migliorare. Abbiamo diversi confronti, ma qui ho trovato una proprietà fantastica che mi ha sempre lasciato lavorare nel modo migliore. Periodicamente si possono avere visioni differenti, io sono un tecnico della società e faccio valere le mie idee, sempre nel rispetto della proprietà che è quella che, in assoluto, deve decidere. Quanto ho fatto guadagnare all’Atalanta? Non ho mai fatto il conto, ci sono stati tanti giocatori ceduti a grandi cifre. Ho sempre pensato a quello che la società sceglieva, in modo da valorizzare al meglio i giocatori e la squadra. 500 punti nella mia gestione? Sono tanti, soprattutto per una società che per tantissimi anni non aveva superato i 50 punti in campionato. È sicuramente un grande risultato».

SULLA JUVENTUS – «Anni fa, quando ero ancora al Genoa, c’è stato un momento in cui sono stato vicino alla panchina bianconera. Erano altri dirigenti, non ho più avuto contatti diretti con la Juventus. Io sono sempre stato impegnato e sotto contratto, sia col Genoa sia con l’Atalanta; quindi, non mi sono mai trovato nella condizione di essere libero di poter andare in qualche altra società. Qui sto bene, siamo arrivati a giocare la Champions, non ho bisogno di andare da altre parti».

SU ILICIC – «A un certo punto lui ha cominciato ad avere dei sintomi, non stava bene. Lì si è completamente isolato e non sopportava il fatto di non poter tornare a casa, soffriva della lontananza dalla famiglia. Da quel momento ha avuto delle difficoltà, noi gli siamo sempre stati vicino. Ricordo la partita di Valencia, dove fece quattro gol: era tra i migliori giocatori in Europa, avrebbe potuto vincere il Pallone d’oro. Quando dovevamo andare a Lisbona contro il PSG, la settimana prima ero andato a trovarlo in una clinica: aveva perso 10-12 kg…».

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