Non c’è stata storia. Troppo ampio il divario tra il Manchester City, campione d’Europa in carica e il Fluminense, che qualche settimana fa si è laureato campione del Sudamerica. I citizens si sono laureati campioni del mondo con un perentorio 4-0 (il primo gol è arrivato dopo appena 40 secondi).
Nulla da fare per il Flu di Felipe Melo e Marcelo, praticamente mai in partita. Continua lo strapotere di Pep Guardiola, che col titolo di ieri ha vinto il 37esimo trofeo in carriera, da allenatore, il più vincente della competizione intercontinentale: 4 successi (con 3 squadre diverse, Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City), uno in più di Carlo Ancelotti.
Come detto, dopo soli 40 secondi di gioco, il Manchester è già in vantaggio: Marcelo sbaglia, Akè recupera il pallone e colpisce il palo, sulla respinta il più lesto è Julian Alvarez che di petto manda avanti gli inglesi. Da lì in poi per il Fluminense sarà un continuo tormento: al 27’, Foden provoca il 2-0, quando sul suo cross forte e teso in mezzo all’area, interviene Nino e in modo goffo manda il pallone alle spalle del suo portiere.
Nella ripresa, dopo aver sfiorato il 3-0 con Grealish a fine primo tempo ed essersi divorato il tris con un colpo di testa di Bernardo Silva, fuori, da pochi passi, il Manchester City ne segna altri due. Il 3-0 matura al 27’, quando Foden raccoglie l’assist di Julian Alvarez e batte il portiere brasiliano. Nel finale il City dilaga: Foden e l’argentino si scambiano i ruoli, assist del primo e destro in diagonale del secondo, per la doppietta personale e il definitivo 4-0.