Non avrà o stesso fascino di un’olimpiade o di un mondiale, ma diamine, EuroBasket 2022 è quel che si definisce una delizia per gli occhi. E poco male se ci sono voluti 5 anni per tornare ad assaporarne lo spettacolo e l’imprevedibilità: l’ultima edizione datata 2017 fece conoscere al mondo intero il talento di un giovanissimo Luka Doncic, che tornerà a calcare i parquet europei con l’intenzione di confermare la Slovenia sul gradino più alto del podio. Missione complessa, perché nel frattempo Goran Dragic (MVP dell’ultima edizione) e altri compagni non sono più così giovani come un tempo, e poi perché la concorrenza stavolta è aumentata a dismisura, con tanti top player che hanno rinunciato alle vacanze pur di dare man forte alle rispettive nazionali. Perché sui parquet europei ci sarà tanta NBA: oltre a Doncic i riflettori saranno puntati su Giannis Antetokounmpo, Nikola Jokic, Rudy Gobert, i fratelli Willy e Juancho Hernangomez e altri ancora, per un vero e proprio antipasto della stagione che comincerà tra poco meno di due mesi. E del cast di primi attori in arrivo da oltre oceano avrebbe dovuto far parte anche Danilo Gallinari, costretto al forfait a meno di una settimana dal via della rassegna a causa dell’infortunio al menisco rimediato nell’ultimo match contro la Georgia.
LA SERBIA PUNTA IN ALTO, LITUANIA POSSIBILE OUTSIDER
L’assenza del Gallo è tra i motivi che relegano l’Italia di coach Pozzecco in seconda fila (se non in terza) nei pronostici della vigilia. Le favorite per la vittoria finale sono da ricercare certamente altrove: la Francia vicecampione olimpica è forse la squadra più profonda, con Gobert, Poirer e Jaiteh sotto canestro a dettare legge, benché un piccolo ricambio generazionale in atto potrebbe riservare sorprese. I balcani, oltre alla Slovenia, propongono una Serbia in versione quasi al completo: l’infortunio di Bjelica pesa, l’esclusione di Teodosic ha fatto discutere, ma con Jokic, Kalinic, Guduric e soprattutto Micic (seppur non al meglio) la base appare già rilevante e di grande impatto. La Grecia non sarebbe da considerare una pretendente al titolo, ma la presenza della famiglia Antetokounmpo (oltre a Giannis ci sono Thanasis e Kostas, in dubbio come Sloukas e Papagiannis) è un bell’incentivo a pensare in grande. E poi c’è la Lituania di Domantas Sabonis e Jonas Valanciunas, gente che s’è fatta un nome in America e che è capace davvero di tutto. Proprio il match inaugurale tra Slovenia-Lituania è destinato subito a offrire le prime indicazioni sulle ambizioni di due delle nazionali più attesa. Considerare la Spagna fuori dalle prime 5 può essere un azzardo, ma Scariolo è alle prese con un robusto restyling verso Parigi 2024 e nessuno gli chiede la luna. Come al Poz, consapevole dei limiti attuali degli azzurri.