Formula 1

Formula 1, il Gp delle penalità: metà gruppo costretto a partire dalle retrovie

Charles Leclerc, il pilota Ferrari partirà in pole position nel Gp di Monaco 2022

La Formula Uno rimane la regina delle competizioni motoristiche, e parlare di regina in questi giorni è comunque qualcosa che rende bene l’idea. Ma da anni ormai il circus plasmato a suo tempo da Bernie Ecclestone, passato adesso in mano a Liberty Media che l’ha messo a sua volta in mano a Stefano Domenicali, ha cominciato a specchiarsi troppo in se stesso. Gli anni del dominio Mercedes hanno tolto appeal a una competizione che di fatto non esisteva, dal momento che due macchine facevano quasi sistematicamente gara a sé. Poi è arrivato Max Verstappen e il nuovo regolamento varato a partire dal 2022 (con un anno di ritardo sul previsto, causa pandemia) ha finito per rimescolare le carte, tanto da aver accolto con sollievo di molti (quasi tutti) la rimonta iridata dell’olandese nell’ultimo campionato ai danni di Lewis Hamilton. Ora che le Mercedes faticano, e con la Ferrari sempre vittima dei suoi tanti (troppi) perché, Red Bull ha ripreso a dominare e l’interesse per la competizione ha già cominciato a inclinare la sua curva verso il basso. Ma la colpa non è solo della superiorità della macchina austriaca: le nuove regole, tese ad abbassare i costi, hanno finito per generare una serie di problemi e contraddizioni che alla vigilia del gran premio di Monza raggiungeranno il loro picco massimo, con ben 9 macchine sulle 20 partenti destinate a subire una penalità sulla griglia di partenza, comminata in posizioni perse rispetto ai tempi della qualifica. Più che una competizione motoristica, una specie di gara di sopravvivenza.

UN CAMPIONATO DI PURA LOTTA DI SOPRAVVIVENZA

Il limite di tre power unit utilizzabili per le 22 gare stagionali è una misura oggettivamente assai stretta, specie per chi punta a vincere: Leclerc è già a quota 5, ma almeno a Monza non incorrerà in penalità (può ambire alla pole, come Russell). Sorte che invece toccherà al compagno di squadra Sainz, così come a Hamilton, Bottas, Schumacher e Magnussen. Il semplice cambio di motore costerà 10 posizioni a Perez, mentre Verstappen e Ocon hanno modificato alcune parti e sconteranno 5 posizioni sulla griglia. Poi c’è Tsunoda che verrà retrocesso per motivi disciplinari e che ne ha approfittato a sua volta per cambiare power unit. Comporre la griglia di partenza sarà assai complicato, perché al termine della Q3 bisognerà poi capire chi dovrà arretrare per via delle tante penalità di giornata. Più che al merito sportivo, insomma, in Formula Uno si guarda alla convenienza del momento, col rischio però di generare sempre più confusione. E le parole pronunciate il venerdì da Domenicali, che per il futuro pensa a griglie di partenza “capovolte” per garantire più spettacolo, non aiuta certo a pensare a un avvenire migliore.

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