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La Vuelta saluta Nibali. Primoz Roglic il favorito

CICLISMO, VUELTA: HINDLEY E CARAPAZ PROVANO A DETRONIZZARE ROGLIC

L’ ultimo grande giro non ha il montepremi degli altri due, ma ha un fascino sempre crescente. E soprattutto ha una qualità mica da poco: essendo posto quasi in coda alla stagione, ha tutta l’aria di essere un “esame di riparazione”, buono insomma per mettere a posto qualche conto che in corso d’opera non s’è rivelato tale. Uno spettacolo che negli ultimi anni ha sempre trovato il gradimento del pubblico, benché sulle strade iberiche non saranno della partita i due dominatori dell’ultima edizione del Tour, vale a dire Vingegaard e Pogacar: troppo grande la fatica fatta alla grand boucle, meglio riposare e pensare alle ultime corse dell’anno. Allora la Vuelta che parte da Utrecht, in Olanda, con un’insolita cronosquadre di 23 chilometri, diventa il terreno di caccia per chi vuol riscattare una stagione opaca, o per chi magari sogna una doppietta che nella storia è riuscita solo a tre corridori: Jai Hindley, vincitore del Giro d’Italia, potrebbe affiancare Merckx (1973), Battaglin (1981) e Contador (2008) in una speciale classifica di specialisti di doppiette nello stesso anno solare, ma gli avversari non resteranno certo a guardare.

LA VERA VARIABILE IMPAZZITA È REMCO EVENEPOEL

Il favorito d’obbligo, non fosse per il fatto che ha vinto le ultime tre edizioni consecutive della corsa, risponde al nome di Primoz Roglic. Che sarà capitano unico dei Jumbo Visma, la squadra favorita anche nella crono iniziale, ma che dovrà dimostrare di aver superato bene gli infortuni rimediati al Tour (lussazione della spalla e mal di schiena) al cospetto di una concorrenza che si preannuncia agguerrita. Hindley ha preparato bene la Vuelta dopo l’exploit al Giro, e se in forma potrebbe rivelarsi molto complicato da staccare. Richard Carapaz il Giro l’ha perso negli ultimi 10 chilometri di corsa sulla Marmolada ed è atteso a un riscatto che possa giustificarne anche la fiducia in lui riposta dal team Ineos Granadiers. E poi c’è Remco Evenepoel, che alla Vuelta dovrà rispondere ad una domanda ben precisa: è un corridore da grandi giri o solo da corse di un giorno (o a tappe ma brevi)? Il belga ha preparato tutta la seconda parte di stagione per fare classifica e puntare alla maglia rossa, ma la strada dovrà dire se sarà o meno in grado di reggere la pressione. Simon Yates e Miguel Angel Lopez potrebbero pensare in grande, ma a patto di essere impeccabili. La Vuelta 2022 sarà anche la passerella d’addio di due grandi campioni che la corsa l’anno vinta più di dieci anni fa: Alejandro Valverde (2009) e Vincenzo Nibali (2010) proveranno a vincere almeno una tappa, regalandosi un’ultima fantastica perla con tutto il supporto degli appassionati. L’Italia non avrà grosse frecce, col solo Domenico Pozzovivo che punta alla top ten.

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