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MotoGp, la rimonta di Bagnaia: tre vittorie di fila per sperare nell’impresa

BARCELONA, SPAIN - JUNE 5: Francesco ‘Pecco’ Bagnaia of Italy and Ducati Lenovo Team in action during the Moto GP of Catalunya at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 5, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Joan Cros Garcia - Corbis/Corbis via Getty Images)

Più di così Francesco Bagnaia non sa davvero cosa fare. Perché era dai tempi di Casey Stoner che una Ducati non vinceva tre gare consecutive: Pecco c’è riuscito in un’estate che ha confermato senza troppi fronzoli che la rossa di Borgo Panigale è davvero la moto da battere ogni volta che si va in pista, ma i conti per quel che riguarda il mondiale rischiano di non tornare. Perché con 7 gare ancora di disputare e 175 punti in palio, i 44 da recuperare su Fabio Quartararo rischiano di rivelarsi alla stregua di una montagna troppo impervia da scalare. Bagnaia tra Assen, Silverstone e Spielberg ne ha recuperati al rivale 47, dimezzando il distacco che era arrivato ad accumulare dopo i due sciagurati zeri fatti registrare al Montmelò e al Sachsenring (era finito addirittura a -91 punti).

Ma il secondo posto ottenuto dal francese in Austria, su una pista decisamente poco adatta alle caratteristiche tecniche della Yamaha, testimonia la resilienza del campione del mondo in carica, che da qui al termine del campionato potrà sfruttare tracciati sui quali la M1 dovrebbe consentirgli di essere ancora più competitivo nel duello a distanza con le Desmosedici. Che restano le moto da battere, ma che forse si sono svegliate troppo tardi, al punto da vedersi costrette ora a fare quadrato attorno a Bagnaia.

QUARTARARO RESISTE: SERVE UN GIOCO DI SQUADRA DUCATI

Il quale ha imparato dagli errori commessi nella prima parte del campionato, tanto che ha chiuso al primo posto tutte le ultime 5 gare portate a termine. Il piemontese è entrato in modalità “gestione”: ha capito che non si può sempre aprire il gas manetta, ma che per tentare la rimonta serve anche molta, moltissima testa. Ma senza un aiuto da parte dei colleghi di marca il rischio concreto è di non avere troppo spazio per riuscire ad arginare il distacco da Quartararo: pensare di vincere tutte le restanti 7 gare è forse troppo, e allora diventa necessario sperare che i vari Miller, Bastianini, Martin, Zarco, Marini, Di Giannantonio e Bezzecchi riusciranno a sfruttare a dovere il potenziale delle rispettive moto, lottando stabilmente per le prime posizioni e impedendo a Quartararo di conquistare punti pesanti come avvenuto a Spielberg.

Per questo, al netto del terzo hurrà di fila, il bicchiere della Ducati (non tanto di Bagnaia) a fine gara è parso mezzo vuoto: 7 rosse nelle prime 11 posizioni sono tanta roba, ma aver consentito al francese di prendere 20 punti somiglia a una mezza disfatta. Misano, tra due settimane, diventa un’altra tappa cruciale: non è propriamente una pista Ducati, anche se Bagnaia ha vinto lo scorso anno uno dei due round disputati. Ma servirà un gioco di squadra importante per rosicchiare punti e tenere vivo un mondiale altrimenti chiuso col lucchetto.

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