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Motogp, la rimonta di Pecco Bagnaia

Yes, we can. Se lo ripetono ormai come un mantra in casa Ducati: la rimonta si può fare e Pecco Bagnaia è davvero l’uomo del destino. Che se dovesse riuscire a mettere il naso davanti a Fabio Quartararo nella classifica piloti si consegnerebbe alla storia come l’uomo che ha sfidato l’impossibile, riuscendo a rendere reale ciò che agli occhi dell’uomo appariva come irraggiungibile. Certo, 30 punti di ritardo quando alla fine del mondiale mancano 6 gare (150 i punti in palio) non sono pochi: il francese ha ancora un jolly da giocarsi, cioè potrebbe fare uno zero e riuscirebbe comunque a stare davanti al rivale, ma è chiaro che a livello psicologico qualcosa sta cambiando. Dopotutto a Bagnaia sono bastate 4 gare, tutte vinte (mai nessuno come lui nella storia della Ducati), per ridurre di due terzi lo svantaggio che aveva a metà campionato, passando da -91 a -30. Dovesse tenere questa media, quando tra tre gare si andrà a correre i Thailandia praticamente i due potrebbero ritrovarsi appaiati in vetta e cominciare una sorta di mini campionato fatto di 4 gran premi, tutti decisivi per assegnare il titolo. In Yamaha hanno capito perfettamente quando il pericolo sia incombente: “A Misano sono andato forte, e questo è il vero problema”, ha ammesso Quartararo. Consapevole che contro questa Ducati è dura riuscire a competere come gli capitava di fare nella prima metà di stagione.
LA MATURITÀ DI PECCO, CHE HA IMPARATO DAI SUOI ERRORI
Bagnaia ha fatto capire di voler tenere i piedi ben saldi a terra, ma è lui il primo a credere nella rimonta. E ha portato dentro questa mission impossible tutto il muretto box Ducati: 4 vittorie di fila sono il segnale di una maturazione giunta ormai a compimento, perché se nella prima parte del campionato qualche errore di troppo aveva finito per privarlo di punti pesantissimi (in Francia senza la caduta avrebbe fatto secondo, al Montmelò si sarebbe potuto giocare la vittoria), adesso Pecco ha alzato notevolmente la soglia dell’attenzione, imparando anche a gestire certe fasi della gara ed evitando rischi inutili. Il duello all’ultimo metro con Enea Bastianini, suo futuro compagno di Factory nel 2023, ha fatto sudare freddo il box Ducati (il CEO Claudio Domenicali ha rimproverato il Bestia, accusandolo di essersi preso troppi rischi e così facendo di aver messo in pericolo una vittoria che per Bagnaia significa tantissimo in chiave mondiale) ma ha fatto vedere anche la capacità di Pecco nel riuscire a volgere le situazioni sempre e comunque a suo favore. Ad Aragon, dove la MotoGP correrà tra due settimane, un anno fa Bagnaia colse la vittoria su una pista indigesta alle Yamaha: è uno snodo cruciale per tentare di dare un’altra spallata e continuare a rosicchiare terreno.
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