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Motogp, la variabile Aprilia

ALEIX ESPARGARO ANCORA IN GIOCO PER IL TITOLO

Tutti guardano a quel che combinano Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia, divisi da due punti e destinati a spartirsi copertine e riflettori in vista dell’intenso rush finale di stagione. Ma stare lontano dalle luci della ribalta non dovrebbe poi dispiacere tanto all’Aprilia e soprattutto ad Aleix Espargaro, che nella lotta al titolo iridato è quel terzo incomodo “quasi” invisibile di cui nessuno tiene conto, ma che col quale tutti prima o poi dovranno fare i conti. E l’Aprilia un pensierino dolce al mondiale lo sta facendo per davvero: i 20 punti di ritardo dal vertice non sono pochi, con appena 75 ancora in palio, ma la continuità di rendimento dimostrata da Espargaro è più di un incentivo nel voler credere che tutto sia ancora possibile. Anche perché Philip Islands, la pista che attende il carrozzone MotoGP nel finale settimana, sembra calzare a pennello per le caratteristiche tecniche dell’ammiraglia della casa di Noale, che su un circuito dotato di tanti tratti misti veloci, dove la scorrevolezza conta più del motore, potrebbe realmente recitare il ruolo della protagonista. Se poi dovesse piovere (come pare), tanto meglio: carte rimescolate in cima al gruppo e opportunità ghiotta per tentare il colpaccio. Tanto la pressione sarà tutta addosso a Quartararo e Bagnaia, e questo non potrà che aiutare.

SENZA QUEI DUE ERRORI MADORNALI SAREBBE UN’ALTRA STORIA

A pensarci bene, l’Aprilia ha davvero la mente leggera, ma porta addosso il peso di due errori che potrebbero costargli carissimo nella lunga volata al titolo. Quando a Barcellona, mentre era secondo, Aleix pensò di aver già percorso l’ultimo giro e cominciò a rallentare, finendo poi quinto e perdendo 9 punti, nessuno poteva pensare che quel tesoretto sarebbe potuto diventare tanto importante ai fini della classifica finale. Se a ciò si aggiunge poi l’errore banale della mappatura eco commesso dal muretto box a Motegi, tale da impedirgli di schierarsi in griglia e obbligarlo a partire a fondo gruppo (risultato: unico zero stagionale), ecco che di punti lasciati banalmente per strada se ne dovrebbero contare altri ancora, visto che il peggior risultato in campionato è stato l’11esimo posto (che da 5 punti) raccolto ad Austin e a Buriram. La sensazione, insomma, è che senza due sbavature tanto grossolane Espargaro sarebbe stato per davvero in scia ai due rivali, nonostante il mezzo utilizzato rispetto a Ducati e Yamaha sia probabilmente inferiore. Aprilia però non si fascia la testa: non ha nulla da perdere, ha comunque già dimostrato di essere in grado di lottare con i migliori e ha fatto della continuità la sua arma migliore. Ad Aleix nessuno chiede il titolo, ma tentare non costa nulla e l’Australia potrebbe essere sua amica. Dopotutto, tra i due litiganti non è il terzo (spesso) a godere?…

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