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Tennis, la rinascita di Sonego

LORENZO È TORNATO MAGNIFICO: SEI VITTORIE DI FILA

Da sei partite consecutive non lascia che le briciole agli avversari. Nemmeno un set, giusto per provare a vedere l’effetto che fa doversi scornare col rivale di turno al terzo, perché Lorenzo Sonego ha imparato ad andare di fretta e nella sua testa c’è spazio solo per il rivale che verrà. Una progressione inarrestabile, quella del 27enne torinese, che fino ad agosto inoltrato non sembrava proprio riuscire a trovare il modo per cavare un ragno dal buco in un 2022 fatto di tante delusioni e qualche lampo isolato, ricacciato indietro di più di una trentina di posizioni nel ranking (da 27 a 65) e costretto ogni volta a ritrovare la via maestra, a costo di tanta fatica. Quando però è tornato in Europa dopo l’infruttuosa trasferta sul cemento nordamericano, di colpo le cose hanno cominciato a prendere tutto un altro verso. Gipo Arbino, il suo coach, ha predicato calma e pazienza: sapeva bene quanto Lorenzo avesse bisogno di fermare il tempo, resettare la mente e lavorare su alcuni fondamentali che negli ultimi mesi si erano rivelati dei punti deboli troppo inclini a fare la fortuna dei suoi avversari. Rovescio e risposta sono stati quelli più sollecitati: 12 giorni di allenamenti specifici hanno permesso a Sonego di presentarsi al via del Moselle Open di Metz con la necessaria fiducia nei propri mezzi. Il resto è venuto da sé: partita dopo partita la consapevolezza è cresciuta, e giorno dopo giorno gli avversari hanno cominciato a pagare dazio. Gioco, partita, incontro.

AGGRESSIVITÀ E FIDUCIA NEI PROPRI MEZZI: ECCO LE CHIAVI

La rinascita sportiva di Sonny è figlia di tanto duro lavoro e di qualche battuta d’arresto che lo ha aiutato a capire dov’è che poteva migliorare. Ma è anche la diretta conseguenza di un atteggiamento volutamente più aggressivo, soprattutto nei momenti di gioco nei quali il punteggio richiedeva una risposta profonda e immediata (tipo sul 15-30 o sul 30-40). A livello di spazi da coprire, è bastato letteralmente mettere i piedi in campo appena un metro più in là rispetto alle abitudini per vedere un cambiamento radicale, utile a supportarlo anche nelle condizioni più difficili. Sonego è ancora nel pieno della maturità tennistica e sente di poter ancora progredire, deciso a diventare un’altra freccia importante all’arco della racchetta azzurra. Il ritorno in Davis Cup, dopo la disfatta di marzo contro Horansky (forse la sconfitta simbolo di un’intera stagione, al pari di quella subita contro Ben Shelton a Cincinnati), è un obiettivo reale, ma nei cinque tornei che lo aspettano nelle prossime settimane (quello di Sofia in corso, dove sfiderà Rune negli ottavi, e poi Firenze, Napoli, Vienna e Parigi-Bercy) l’idea è di continuare nel solco indicato. Anche perché, con pochi punti da difendere, pure il ranking ne trarrà beneficio.

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