LA CAMPIONESSA UMBRA TORNA SUL TRONO IRIDATO
La classe non ha età, ma soprattutto non conosce orizzonti: Diana Bacosi lo sa bene, se è vero che ai mondiali di tiro a volo (specialità skeet) disputati a Osiek, in Croazia, ha centrato l’ennesima medaglia d’oro di una carriera che continua a regalargli soddisfazioni in serie. L’atleta umbra, ma residente da anni a Pomezia, ha bissato il titolo già conquistato nel 2019 a Lonato, strappando al contempo anche la carta olimpica per Parigi 2024. Un risultato di valore assoluto: ai Giochi Olimpici l’atleta dell’Esercito vanta già uno score invidiabile, fatto di una medaglia d’oro (quella di Rio 2016) e di un argento conquistato a Tokyo lo scorso anno, e se tanto da tanto tra un paio d’anni nella capitale francese ci sarà da fare i conti ancora una volta con lei. Netta è stata l’affermazione sulla britannica Amber Hill, grande amica di Diana: la finale è stata interrotta in anticipo, dal momento che l’incredibile partenza dell’italiana (37 piattelli centrati su 38) ha praticamente reso impossibile qualsiasi abbozzo di rimonta della rivale (era a 31 dopo i primi 36: si chiudeva a 40). Al terzo posto s’è piazzata la statunitense Samantha Simonton, mai davvero in lizza per le due medaglie principali. E a fine gara, come prevedibile, è scattata la festa tricolore.
ROAD TO PARIGI 2024: IL TIRO A VOLO FORIERO DI MEDAGLIE
Pochi sanno che la Federazione Italiana Tiro a Volo è una delle più prolifiche in ambito internazionale, almeno a livello di risultati: il presidente Luciano Rossi è il più plurimedagliato della storia recente del Coni, e pertanto sorprendersi di certi risultati non rende giustizia al grande lavoro svolto dalle squadre tecniche. Bacosi rimane la punta di diamante del settore, e in tandem con Gabriele Rossetti ha conquistato anche l’argento nella prova del mixed team (l’oro è andato alla Gran Bretagna). La gioia a fine rassegna della campionessa azzurra è più che giustificata: “Sono soddisfatta di me stessa perché ho lavorato tanto durante tutta l’ultima stagione per raggiungere questo traguardo. Un lavoro serio, meticoloso e impegnativo a cui ho dedicato tutto il tempo a mia disposizione. Sono contenta di come ho affrontato la gara, soprattutto la semifinale e la finale, e ora voglio godermi tutte le belle sensazioni che sto provando ora, condividendole con la Federazione, con l’Esercito Italiano ed i miei sponsor Beretta, Clever e Gemini”. Dopo la beffa degli europei di Larnaca (Cipro) dell’anno passato, quando rimase fuori dal podio per un piattello, Diana s’è ripresa la sua rivincita. Non è andata bene invece a Chiara Cainero (argento a Rio dietro alla compagna di nazionale), che ha chiuso fuori dalle prime 30, mentre la giovane Chiara Di Marziantonio l’ha preceduta di poche posizioni.