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Volley, ai quarti Italia-Francia: il derby più temuto vale la semifinale

Tutto secondo pronostico, tutto da vivere col cuore in gola. Che per l’Italia del volley significa anche provare a spingersi oltre i propri limiti: campioni d’Europa contro campioni olimpici in carica, in fondo, significa che sia gli azzurri che il blues qualcosa da dire (e da dare) ce l’hanno per davvero. E quello in programma mercoledì 7 settembre alle 17,30 a Lubiana è davvero un quarto di finale che somiglia molto a una finale.

Se Italia e Francia si ritroveranno sul loro cammino così presto è solo perché la formula voluta dalla FIVB ha finito per creare disequilibrio tra un parte e l’altra del tabellone (Slovenia-Ucraina merita di essere considerato un quarto di pari valore?…), ma alla fine quello che conta è solo e soltanto vincere e accedere alle gare che decideranno la lotta per il podio. Un palcoscenico dal quale l’Italia manca dal 2010, quando nel mondiale casalingo chiuse quarta dopo aver cullato a lungo propositi di medaglia d’oro. Contro la Francia, però, per la prima volta nel torneo gli azzurri di De Giorgi partiranno leggermente sfavoriti, come suggeriscono anche i precedenti recenti che hanno fatto felici sempre i transalpini.

GIANI CONTRO DE GIORGI, DUE DELLA “GENERAZIONE DI FENOMENI”

La Francia è una nazionale atipica, istrionica e imprevedibile: l’oro olimpico l’ha consegnata alla leggenda, la vittoria estiva nella Nations League l’ha confermata in cima al ranking mondiale. E il fatto che in panchina dallo scorso aprile sieda Andrea Giani, compagno di De Giorgi nella nazionale che 32 anni fa in Brasile vinse il primo titolo mondiale (dando inizio alla”generazione dei fenomeni”), rende la sfida ancora più elettrizzante. I blues nel loro ottavo di finale se la sono vista brutta, costretti ad annullare un match point al Giappone prima di spuntarla al quinto set per 18-16. Ma la loro forza risiede proprio nella capacità di volgere a proprio favore anche le situazioni apparentemente più complicate, caratteristica di una squadra che quando si accende non lascia scampo agli avversari.

La lezione subita a Bologna in Nations League è servita all’Italia per capire bene come affrontare una squadra dal potenziale tecnico debordante, con Earvin Ngapeth stella indiscussa e gente come Clevenot, Patry e Boyer pronta a far male alla difesa azzurra. L’assenza di Tillie, infortunatosi nel match contro gli asiatici, toglierà a Giani una pedina chiave nelle rotazioni, ma non toglierà certezze a una squadra abituata a giocare partite con una posta in palio tanto elevata. L’Italia ammirata contro Cuba ha confermato il trend dell’intera estate: piccoli cali di tensione finiscono sempre per rendere più dura la vita a Giannelli e compagni, anche se poi c’è sempre qualcuno che risolve le grande (contro Cuba, Romanò e Anzani). Ma mai come stavolta servirà la partita perfetta.

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