Da 24 anni l’Italia del volley ha smarrito la via che conduce al podio mondiale. Un’eternità, pensando a quanto raccontato dagli ultimi decenni: l’Italia che dominava in lungo e in largo alla fine del millennio, con tre titoli consecutivi tra il 1990 e il 1998, nella più importante rassegna per nazionali dopo i Giochi Olimpici ha perso la bussola, mancando il podio nelle ultime 5 edizioni. Ecco perché a Fefè De Giorgi e ai suoi giovani e baldi ragazzi il movimento azzurro chiede a gran voce di rinverdire i fasti di un tempo: il trionfo (a sorpresa) agli Europei dell’anno passato in qualche modo rende legittime le ambizioni di grandeur di una nazionale dalla carta d’identità verde, ma con un bagaglio di esperienza già importante alle spalle. E che in buona misura ha confermato quanto di buono mostrato lo scorso settembre confermandosi tra le compagini più forti al mondo anche nella recente campagna di Volley Nations League, conclusa al quarto posto dopo aver conquistato il primato nella prima fase (di fatto l’Italia è un po’ mancata solo nella final four, dove ha perso abbastanza nettamente contro Francia e Polonia). Il mondiale, però promette di essere tutta un’altra storia.
GIOVANI MA GIÀ VINCENTI: L’ITALIA È GIÀ NEL FUTURO
La competizione iridata, originariamente assegnata alla Russia (poi sostituita dall’Ucraina) e poi spostata in Slovenia e Polonia, rappresenta un test probante in vista anche di Parigi 2024. L’Italia ci arriva con tante certezze, sebbene con la consapevolezza di avere ancora molto da imparare: gli ultimi test contro USA e Giappone hanno offerto buoni spunti, ma anche qualcosa su cui riflettere. Il debutto contro il Canada (sabato 27 agosto alle ore 21,15 a Lubiana) sulla carta è favorevole, benché già un anno fa a Tokyo i canadesi fecero soffrire e non poco gli azzurri all’esordio nella rassegna a cinque cerchi. Di quell’Italia, all’epoca allenata da Blengini, è rimasto ben poco: De Giorgi ha dato il là a un robusto rinnovamento che nell’immediato ha prodotto dividendi (il titolo Europeo, appunto), ma che ora attende conferme. Sarà l’Italia di capitan Giannelli in regia, del rampante Michieletto e del martello Lavia, dei centrali Anzani e Galassi e del funambolico libero Balaso, ma soprattutto sarà un’Italia in grado di divertire e far divertire. Dopo il debutto col Canada ci saranno da affrontare Turchia (lunedì) e Cina (mercoledì), mettendo nel mirino quel primo posto nel girone utile per consentire alla squadra di trovare un accoppiamento “morbido” negli ottavi di finale. Le favorite per il titolo sono altre, a cominciare dalla Francia e dalla Polonia, ma anche gli USA sanno il fatto loro. L’Italia parte un gradino sotto, ma con tanta voglia di stupire e senza mai accontentarsi.