L’Ajax continua a insegnare ai club di tutto il mondo come si gestisce una società di calcio, a suon di plusvalenze milionarie. I lancieri sono una fucina infinita di talenti: l’ultimo venduto a 90 milioni si chiama Antony, è finito al Manchester United, che l’ha preferito a Osimhen del Napoli. Se cerchi un top player in erba puoi sicuramente trovarlo dalle parti di Amsterdam. Dal 2012 ad oggi l’Ajax ha incassato circa 700 milioni di euro (!) dalla vendita dei suoi talenti. Lì i campioni li crescono in casa e questo garantisce al club di evitare spese folli per acquistare calciatori, considerando che la maggior parte cresce in casa e diventa grande, pronto per le squadre più forti d’Europa.
Qualche esempio? Facile, prendiamo De Ligt, prodotto del settore giovanile, ceduto alla Juventus per 85,5 milioni di euro e poi finito al Bayern Monaco. Un altro? De Jong, per esempio, ceduto al Barcellona per 75 milioni di euro, più altri 11 milioni di bonus legati al rendimento. E poi ancora: Ziyech (40 milioni), Lisandro Martinez (57,3 milioni), Klaassen (27 milioni), lo sfortunato Haller, ora alle prese con la riabilitazione post-intervento chirurgico per la rimozione di un tumore ai testicoli dopo essere stato ingaggiato dal Borussia Dortmund per 31 milioni di euro.
Ma non vanno dimenticate neppure le cessioni di Dest per 21 milioni al Barcellona, che ora potrebbe cederlo al Milan in prestito, così come Cillesen (15 milioni), Van De Beek (44 milioni), Milik (32 milioni), Blind (17,5 milioni), Vertonghen (12,5 milioni) ed Eriksen, transitato per l’Inter, ripresosi dal grave malore accusato durante gli Europei del 2021, e ora in Inghilterra, nel Brentford. Tutti pagati il giusto, quasi il minimo, praticamente nulla per essere, poi, rivenduti a peso d’oro, senza per questo perdere appeal in Europa, basta considerare le recenti consecutive apparizioni in Champions League.