La Premier League ha un nuovo padrone: Erling Haaland non smette di stupire e con le tre reti messe a segno nel derby contro il Manchester United, il norvegese è entrato di diritto nella storia della Premier. Mai nessuno come Haaland, che a soli 22 anni batte record a ripetizione. In 8 gare di Premier, l’ex Borussia Dortmund, prelevato dal Manchester City la scorsa estate, ha segnato 14 reti. La media di quasi 2 gol a partita. Ma non solo: Haaland è il calciatore che ha segnato 3 triplette in Premier nel più breve tempo possibile: 8 gare. Pensare che Owen ne ha impiegate 48, Van Nisterlooy 59, Fernando Torres 64, Cole 65 e Luis Suarez, “addirittura”, 71.
I Citizens volano: troppo più forti degli avversari, troppo superiori rispetto ai “cugini” dello United, travolti per 6-3. Il passivo poteva essere ancora più pesante, se gli uomini di Guardiola non avessero calato il ritmo negli ultimi venti minuti, concedendo allo United la possibilità di accorciare le distanze con altre due segnature. Al 44’ del primo il risultato era sul 4-0: Haaland aveva fatto doppietta tra le due gemme di Foden, pure lui autore di una tripletta. Antony – su assist di Eriksen – ha realizzato il momentaneo 4-1, prima del 5-1 di Haaland e del 6-1 di Foden, al 73’. Quindi la doppietta di Martial, il secondo gol su rigore, a rendere meno spiacevole la batosta. Tutto questo davanti a Cristiano Ronaldo, in panchina per tutto l’incontro e sempre più ai margini del progetto. Insomma, il derby di Manchester ha lasciato in eredità due informazioni: la prima è che il Manchester City è la candidata principale per la vittoria del campionato. Non è in fuga solo perché l’Arsenal di Arteta ha disputato un inizio di stagione quasi perfetto (7 vittorie e una sconfitta, contro lo United, in 8 giornate). La seconda è che i Red Devils hanno ancora tanto da lavorare: le quattro vittorie consecutive sembravano aver rilanciato le ambizioni da titolo, invece, con una gara da recuperare, Cristiano Ronaldo e compagni sono già indietro 9 punti dalla vetta.