La lotta contro il razzismo in Spagna ha avuto una prima sentenza storica. Sì perché, lunedì 10 giugno, la giustizia spagnola ha inflitto una pesante pena a tre tifosi del Valencia, rei di aver insultato con cori beceri e razzisti il calciatore brasiliano del Real Madrid, Vinicius Jr.
Otto mesi di prigione, oltre a due anni senza poter entrare allo stadio (Daspo) è stata la sentenza inflitta ai “tifosi” del club valenciano per i fatti risalenti alla partita della stagione scorsa, ovvero del 21 maggio 2023 allo stadio Mestalla. Una situazione che ha fatto scattare nervosismo nella testa del calciatore poiché, dopo l’interruzione da parte del direttore di gare per dare comunicazione, con gli altoparlanti dell’impianto, ai sostenitori di casa di smettere, nel finale di gara è arrivata l’espulsione per l’esterno dei blancos.
Oltre a un comunicato duro da parte della società madrilena: “La Liga appartiene ai razzisti”. A distanza di un anno, o poco più, dunque è arrivato il primo storico passo per cercare di debellare e azzerare queste situazioni nella penisola Iberica. Anche il presidente de LaLiga, Tebas, ha commentato positivamente la notizia: “Questa sentenza è una grande notizia verso la lotta contro il razzismo in Spagna”.
A queste parole poi sono seguite quelle di Vinicius Jr, che ha accolto la notizia con emozione e felicità per una lotta, quella contro il razzismo, in cui c’è ancora tanto lavoro da fare in tutta Europa: “Molti mi hanno chiesto di ignorarlo, altri hanno detto che la mia lotta era vana e che avrei dovuto semplicemente “giocare a calcio”. Ma, come ho sempre detto, non sono una vittima del razzismo. Sono un carnefice dei razzisti. Questa prima condanna penale nella storia della Spagna non è per me. È per tutte le persone di colore. Che gli altri razzisti abbiano paura, si vergognino e si nascondano nell’ombra. Altrimenti, io sarò qui a riscuotere. Grazie a La Liga e al Real Madrid per aver contribuito a questa storica condanna. Ne arriveranno altre…”.
La lotta al razzismo è appena cominciata, almeno in Spagna ma può essere un segnale di forza anche per altri paesi.