Cristiano Ronaldo ha deciso: lascerà il Manchester United e l’Inghilterra a gennaio. Non appena si riaprirà la finestra di mercato, il portoghese farà le valigie senza pensarci su due volte. Ormai ai margini del progetto, relegato in panchina come una comune riserva, è rimasto a guardare i compagni imbarcare una pesante sconfitta nel derby contro il City, perso 6-3. Ronaldo non gioca una gara da titolare in Premier League dal match contro il Brentford perso 4-0 all’Old Trafford. Era il mese di agosto, da allora soltanto amarezze e delusioni, 80 minuti in totale collezionati in Premier League e un solo gol, su rigore, segnato in questo avvio di stagione: in Europa League, contro i moldavi dello Sheriff Tiraspol.
Già in estate l’asso portoghese aveva fatto di tutto per lasciare Manchester, chiedendo al suo agente Jorge Mendes di portarlo in un club impegnato in Champions League. Ma prima il Napoli, poi lo Sporting Lisbona, quindi tutte le altre società interpellate, hanno rinunciato a investire milioni di euro per pagare lo stipendio a Ronaldo. Un’offerta, incredibile, era arrivata dagli arabi dell’Al-Hilal: 242 milioni di euro per due campionati. Ronaldo ha gentilmente declinato la proposta, confermando la volontà di mettersi ancora in gioco in qualche club europeo, magari impegnato in Champions. Sicuramente non rimarrà al Manchester United, se dovesse rimanere in panchina Ten Hag. I rapporti con l’allenatore, già pessimi a inizio stagione, si sono ulteriormente deteriorati negli ultimi 40 giorni.
Chi è interessato a CR7, dunque, può farsi avanti. Toccherà a Mendes trovare qualche acquirente appetibile per il suo assistito, ormai 37enne. Certo, se in estate le possibilità di trovare squadra erano ridotte al lumicino, a gennaio la situazione non migliorerà di certo. Pesa l’ingaggio elevato percepito da Ronaldo che, per uscire fuori dall’incubo, ha addirittura chiesto aiuto a uno psicologo.