Sandro Tonali è stato risucchiato nuovamente nel vortice della bufera. Stavolta non c’entrano nulla il Milan e la giustizia sportiva italiana. C’entrano, eccome, le scommesse effettuate su partite di calcio, stavolta di Premier League. L’accusa mossa dalla FA è pesante: il centrocampista del Newcastle, già condannato a 18 anni di squalifica (compresi gli 8 mesi di prescrizioni alternative), rischia un’altra pesante condanna.
Secondo la federazione inglese avrebbe puntato denaro su 50 partite, tra il 12 agosto 2023 e il 12 ottobre 2023. Come si legge nel comunicato della Football Association, Tonali avrà tempo fino al 5 aprile 2024 per rispondere e difendersi dalle accuse.
La notizia ha travolto il centrocampista, che a causa della squalifica ha saltato tutta la stagione in corso e salterà pure Euro2024 con l’Italia. Il Newcastle, in una nota pubblicata subito dopo il comunicato della FA, ha mostrato pieno sostegno a Tonali, “che continua ad assecondare pienamente le indagini pertinenti”.
Anche il tecnico Eddie Howe, in conferenza stampa, ha parlato con affetto del centrocampista, dichiarando: “Sandro ha sofferto abbastanza, la malattia non si era fermata quando si è trasferito in Inghilterra. Non puniamolo ulteriormente, perché in questo modo non si arriva alla radice del problema per risolverlo”
Nessun altro commento, almeno per il momento. Ma cosa rischia, ora, Tonali? Il Newcastle e lo stesso calciatore si attendono che un’eventuale squalifica sia sovrapponibile con quella già comminata dalla giustizia italiana. In questo modo Tonali la sconterebbe contemporaneamente, rientrando in campo a settembre, giusto in tempo per la nuova stagione.