“Una partita non è l’assoluto, e anche se la Spagna ha surclassato l’Italia sono convinto che il dislivello reale non sia quello. Ma qualcosa vorrà dire se la Spagna ha un progetto sportivo e noi dopo tanti anni ancora stiamo parlando delle seconde squadre; se Yamal a 16 anni ha 38 presenze nel Barcellona che ha cominciato la stagione per vincere la Champions e i nostri ragazzi, campioni d’Europa Under 17 o Under 19, non trovano spazio o giocano per non retrocedere… Come sempre, parliamo di giovani e non li valorizziamo”. Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico Figc, parla così all’Ansa.
“La Spagna – dice – è stata superiore per qualità complessiva, e ci ha impedito di uscire dalla meta’ campo. Ha interpretato al meglio la sua filosofia, l’Italia non è più difensivista. Ma io non credo che il dislivello reale tra i due movimenti sia quello di ieri, in assoluto”.
In compenso, secondo Albertini, “basta vedere dove giocano i loro nazionali, quanti nei club iniziano la stagione per vincere la Champions e quanti in Italia: è oggettiva la differenza a livello formativo. Parliamo di Yamal, Williams, Pedri e della loro età: ma guardiamo bene quante presenze hanno così giovani nel Barcellona, nell’Atletico, nel Real. In Italia invece è bloccato il mercato interno: a un giovane italiano direi di non scartare l’ipotesi estera. La Spagna ha un progetto sportivo di lungo termine. Sentivo ieri la storia di Fabian Ruiz: ‘sparito’ con Luis Enrique, richiamato da De la Fuente che lo aveva avuto alle giovanili. E’ il segno di un percorso che continua”.