Oggi, 5 novembre, Gerard Pique dirà addio al Barcellona, con 6 mesi di anticipo rispetto al termine della stagione. Dopo 15 campionati di fila con indosso i colori blaugrana, il 35enne difensore spagnolo, cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città e con trascorsi in Premier League nel Manchester United e tra le fila del Real Saragozza, saluterà per sempre il Barcellona e il calcio giocato. L’annuncio è arrivato a sorpresa, a due giorni dal match contro l’Almeria, a questo punto l’ultimo della carriera da calciatore di Pique, che lo scorso agosto aveva già annunciato l’addio alla Nazionale. L’annuncio dell’addio è arrivato tramite un video pubblicato sui social, concentrato in 2 minuti, durante i quali Pique ha parlato della sua passione fin da quando era bambino: sognava di essere un calciatore del Barcellona e ci è riuscito alla grande, vincendo tutto il possibile.In bacheca ha messo 8 campionati spagnoli (più una Premier League con il Manchester United), 7 Coppe di Spagna, 6 Supercoppe spagnole, ma soprattutto 4 Champions League (una con lo United e 3 con il Barcellona), 3 Supercoppe Europee, 3 Coppe del Mondo per Club, arricchendo il palmares con un Mondiale e un Europeo con la Spagna oltre a diversi riconoscimenti personali. Il suo destino non poteva essere diverso: suo nonno, che di cognome faceva Bernabeu, come Santiago a cui è intitolato lo stadio dei rivali del Real, è stato vice-presidente del Barcellona. Nelle ultime due uscite con i blaugrana, Pique è entrato a gara in corso contro il Valencia e ha giocato titolare nell’ultima gara della fase a gironi di Champions, contro il Plzen. Ma non è sembrato il Pique di sempre. Demotivato, pensava già al suo addio.
La rescissione del contratto sarà unilaterale. Il calciatore, si dice, perderà circa 30 milioni di euro. Ma i soldi, a questo punto, non fanno la felicità. E Pique lo ha capito. Nel suo messaggio di addio si legge: “Da mesi tanta gente parla di me, senza sapere niente. Ora oggi sono io che vi parlo di me. Quando ero piccolo io non volevo fare il calciatore, volevo essere un giocatore del Barça. Ultimamente ho pensato tanto a quel bambino, ho pensato al piccolo Gerard che ha realizzato tutti i suoi sogni. Arrivare alla prima squadra del Barça, vincere tutti i titoli possibili, essere campione d’Europa, e del Mondo, che il miglior giocatore della storia fosse il mio capitano. Sono 25 anni da quando sono entrato al Barça. Me ne sono andato, e sono tornato. Il calcio mi ha dato tutto. Il Barça mi ha dato tutto. E ora che i sogni sono stati realizzati vi dico che è arrivato il momento di chiudere il cerchio, di prendere una decisione: ho sempre detto che dopo il Barça non ci sarebbe stata nessun’altra squadra, e così sarà. Questo sabato giocherà la mia ultima partita al Camp Nou. Poi diventerò un ‘culé’ in più, tiferò per la squadra, e trasmetterò l’amore per il Barça ai miei figli, esattamente come la mia famiglia ha fatto con me. E mi conoscete, lo sapete, prima o poi tornerò. Ci vedremo al Camp Nou, forza Barça, sempre”.