Dopo la Lazio, travolta dal Bayern Monaco, anche il Napoli dice addio alla Champions League, superato 3-1 dal Barcellona. Per gli azzurri tanto coraggio, ma la qualità in campo ha premiato decisamente i blaugrana, avanti 2-0 già al 17’ dopo l’1-1 dell’andata al Maradona. Il Napoli è riuscito a riportarsi in partita, accorciando le distanze alla mezzora con Rrahmani, ma nella ripresa, dopo 20 minuti decisamente buoni della squadra di Calzona, il Barcellona ha più volte sfiorato il 3-1, schiacciando i campioni d’Italia in carica fino al gol di Lewandowski.
Parte male la serata del Napoli. Il Barcellona inizia subito a pungere con i suoi gioielli Yamal e Fermin, con il secondo che si divora il vantaggio con un diagonale sballato. Lo stesso Fermin, al 15’, si rifarà con gli interessi raccogliendo l’assist di Raphinha, tenuto in gioco da Juan Jesus, per piazzare il pallone alle spalle di Meret. Passano due minuti e la difesa campana sbanda nuovamente: Raphinha colpisce il palo con un destro a giro, il pallone arriva dalle parti di Cancelo, che ribadisce in rete.
Sotto di due gol, il Napoli inizia a respirare, e al 30’, da un’iniziativa di Politano nasce il gol di Rrahmani, che infila Ter Stegen all’angolino. Passano 4 minuti e il portiere blaugrana deve superarsi sul colpo di testa di Di Lorenzo. Il Napoli ci crede, invoca un rigore al 5’ della ripresa (contatto in area tra il giovanissimo Cubarsì e Osimhen), ma non finalizza. Il Barcellona resiste all’urto e riprende a macinare gioco. Meret salva sul sinistro di Raphinha, compie altre parate importanti sul brasiliano, su Leandowski e su Gundogan, ma deve arrendersi al 38’, sulla zampata di Lewandowski, tre minuti dopo il clamoroso errore di Lindstrom, che tutto solo, con un colpo di testa spedisce il pallone sul fondo. Finisce così: Napoli eliminato a testa alta, ai quarti ci va il Barcellona.