Brutto, ma vincente. Il Napoli di Rudi Garcia raccoglie altri tre punti, stavolta nel girone di Champions, e conferma quanto di buono s’era visto contro il Verona, almeno sul piano del risultato. Due vittorie di fila, il Napoli non le otteneva da agosto. Gli azzurri non hanno affatto brillato, anzi, ma a Berlino serviva vincere, e così è stato.
Senza Osimhen, ma con un Kvaratskhelia tornato sui livelli della scorsa stagione, i campani hanno staccato il Braga in classifica, portandosi al secondo posto in solitaria, a +3 sui portoghesi, alle spalle del Real Madrid, già passato per il Maradona e a punteggio pieno.
Contro due avversari, il Verona e l’Union di Bonucci e Gosens, tutt’altro che trascendentali, il Napoli ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo. Se la qualità del gioco latita e neppure si avvicina a quella mostrata durante la gestione Spalletti, il Napoli di Garcia, a piccoli passi, sta dicendo la sua, ripristinando l’importante contributo di Kvaratskhelia, in ombra in avvio di stagione e ora di nuovo protagonista. Suo l’assist per il gol vittoria di Raspadori, che almeno sul piano della prolificità, ieri non ha fatto sentire l’assenza di Osimhen.
Garcia ha fatto il resto, proteggendo un risultato importante e pesante, vista la carenza di gioco, con l’inserimento del terzo centrale difensivo. Una scelta azzeccata che ha permesso al Napoli di tornare da Berlino, luogo della finale dei Mondiali del 2006, con tre punti d’oro in tasca e rinnovate ambizioni.