ll calcio piange ancora un suo figlio andato via troppo presto: Gianluca Vialli si è spento questa mattina, in una clinica di Londra. Nelle ultime settimane le sue condizioni di salute si erano aggravate a causa di un terribile cancro al pancreas contro cui combatteva da ormai 5 anni.
A nulla sono valse le cure di medici e specialisti e l’affetto di familiari, amici, ex compagni di squadra e avversari in campo. Gianluca Vialli se n’è andato a 58 anni. Lo scorso 14 dicembre, l’ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Chelsea, oltre che della Nazionale azzurra, era stato costretto ad annunciare le dimissioni dall’incarico di capo delegazione della Nazionale.
Nel suo messaggio si intravidero tutte le difficoltà vissute da Vialli, alle prese con il terribile male, raccontato in un libro e in alcune ospitate in tv: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio“.
Cresciuto nel Pizzighettone, dopo aver lasciato la scuola a 16 anni (prese il diploma da adulto), il trasferimento alla Cremonese fu il primo trampolino di lancio verso una carriera ricca di successi e soddisfazioni. Alla Sampdoria, in coppia con Roberto Mancini, che ha perduto un altro caro amico dopo l’addio a Sinisa Mihajlovic, suo vice ai tempi dell’Inter, vinse uno Scudetto, Coppa Italia e una Coppa delle Coppe, perdendo una finale di Coppa dei Campioniper un gol di Koeman del Barcellona, poi vendicato con il successo nella notte romana contro l’Ajax, quando indossava la maglia della Juventus.
Quindi il trasferimento al Chelsea nel 1996, la Coppa delle Coppe vinta a scapito del Vicenza battuto in semifinale. Una breve carriera da allenatore, poi il passaggio in tv, da commentatore televisivo a Sky, fino all’abbandono per l’imperversare della malattia. Vialli è tornato a lavorare in coppia con Mancini, che lo ha voluto come capo delegazione della Nazionale: indimenticabile il loro abbraccio dopo il rigore parato da Donnarumma nella finale degli Europei vinta contro l’Inghilterra. L’ultima immagine felice di un campione andato via troppo presto.