A nessuno piace la Coppa Italia, né alle big della Serie A, che schierano principalmente riserve; né alle “piccole”, costrette a giocare in trasferta contro avversari più forti. Il Milan è uscito agli ottavi di finale, l’Inter e la Roma si sono qualificate a fatica eliminando due avversari di Serie B.
In attesa di Napoli e Juventus, che affronteranno rispettivamente Cremonese (ultima in A) e Monza (neopromossa), la competizione tricolore fa già vittime illustri, provocando esternazioni al vetriolo come quelle di José Mourinho, che la Coppa la vinse con l’Inter e che vorrebbe ripetersi alla Roma: “MI piacerebbe vincerla a Roma giocando con la Roma ma penso che sia la peggior coppa d’Europa. Non protegge i più piccoli. Non dà animo a quelli che hanno un sogno e non sto parlando di noi. Sto parlando del Torino che vince sul campo dei Campioni d’Italia e la prossima deve giocare fuori casa perché l’anno scorso la Fiorentina è finita settima e loro ottavi o noni. Questo non capisco. L’anno scorso siamo finiti sesti, l’anno prima settimi, voglio investire nella Coppa Italia ma se sono una squadra di livello inferiore, non voglio giocarmela. Che motivazione dovrebbero avere? Ora giocano fuori perché il calendario ha deciso questo, dov’è la bellezza della Coppa?”, ha tuonato lo Special One pochi minuti dopo aver conquistato l’accesso ai quarti di finale eliminando il Genoa con uno striminzito 1-0.
Senza dimenticare l’Inter, a cui sono serviti 110 minuti per sbarazzarsi di un Parma, che fino all’88’ comandava i giochi, prima di finire al tappeto per un gol di Lautaro, con tanto di deviazione decisiva di Osorio, e di un guizzo di Acerbi nei supplementari. Sugli spalti si è visto il pubblico delle grandi occasioni, sia in Inter-Parma (40mila spettatori) che in Milan-Torino, stesso discorso per Roma-Genoa di ieri sera, ma in campo lo spettacolo ha latitato, con le big messe sotto da formazioni di categoria inferiore o meno quotate.