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Curto, che stangata! Il difensore del Cesena squalificato per razzismo

BOLZANO, ITALY - NOVEMBER 03: Marley Akè of Juventus U23 competes for the ball with Marco Curto of Sudtirol during the Coppa Italia Serie C match between Sud Tirol and Juventus U23 at Stadio Drusio on November 03, 2021 in Bolzano, Italy. (Photo by Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Che stangata per Marco Curto, difensore in forza al Cesena, lo scorso luglio protagonista in negativo di un’amichevole di inizio stagione, tra il Como, la società di appartenenza (è in prestito ai romagnoli) e il Wolverhampton, disputata a Marbella, i Spagna.

Durante la partita, il 25enne proferì dei commenti, giudicati di stampo razzista, nei confronti di Hwang Hee-chan, calciatore coreano dei Wolves. Ieri, il procedimento della FIFA avviato contro il difensore ha portato a una condanna pesante: dieci giornate di squalifica, ridotte a cinque.

Curto-Hwang: l’episodio controverso

Tutto nacque da uno scontro di gioco, dal quale si innescò un parapiglia controllato dall’arbitro. In quei frangenti, Curto avrebbe detto a un compagno di squadra “ignoralo, pensa di essere Jackie Chan”, riferendosi a Hwang.

Al termine della gara il Wolverhampton ha denunciato l’accaduto, presentando reclamo alla Figc e all’Uefa, che aveva risposto di non poter agire nei confronti di Curto in quanto non si trattava di una partita ufficiale.

La Federazione coreana, a quel punto, ha segnalato l’accaduto alla FIFA e si è arrivati alla condanna per Curto e per il Cesena, che nel frattempo aveva ingaggiato in prestito il calciatore.

Curto squalificato: i commenti di FIFA e Wolves

Come spiegato da un portavoce della FIFA: “Il giocatore Marco Curto è stato ritenuto responsabile di comportamento discriminatorio e sanzionato con una sospensione di 10 partite. La metà della squalifica è sospesa per un periodo di prova di due anni. Al giocatore viene ordinato di prestare servizi alla comunità e di sottoporsi a formazione e istruzione presso un’organizzazione approvata dalla FIFA”.

Soddisfatto Matt Wild, direttore tecnico del Wolverhampton: “La sospensione invia un messaggio chiaro che il razzismo e i comportamenti discriminatori non saranno tollerati nel calcio o nella società. I Wolves saranno sempre fermamente contrari a razzismo e discriminazione in qualsiasi forma”.

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