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Giuntoli: «La Juve di Lippi è stata straordinaria. Allegri? Personalità che lo accomuna ai grandi»

Ospite del Festival dello Sport a Trento, il Football Director della Juventus, Cristiano Giuntoli, è stato intervistato rilasciando dichiarazioni a 360 gradi: dal suo amore verso i colori bianconeri fin da tenera età passando per il suo rapporto con ADL e il Napoli fino al presente, tra Allegri e il caso Fagioli.

«Quella di Lippi è stata una Juve straordinaria, che va ricordata in mezzo a tante grandissime: quella rappresenta lo spirito giusto» le parole in apertura di Cristiano Giuntoli, che ha poi raccontato la sua esperienza a Napoli: «Grande soddisfazione. Con Sarri trovammo una squadra già creata con Benitez, ci fu un primo ciclo. Il secondo è nato strada facendo, abbiamo lavorato da lontano su uno spartito chiaro che ha dato grandi frutti. Una programmazione lunga, Di Lorenzo e Zielinski sono arrivati tanto tempo fa, Mario Rui, tutti giocatori che erano lì da tempo. Spalletti è stato bravo ma anche Gattuso. Ci vuole anche la fortuna di arrivare al momento giusto. Anche l’anno precedente c’erano stati infortuni che hanno tolto serenità e punti, ma già si poteva puntare allo scudetto». Poi, su Aurelio De Laurentiis: «Con me è stato straordinario , un visionario. Mi ha dato fiducia, un’azione di coraggio incredibile nell’intravedere questo giovane dirigente. Non è quello che appare, con me è sempre stato molto carino. Abbiamo lavorato ogni giorno, mi ha insegnato tanto.Un bellissimo rapporto, lo ringrazio».

Infine, su Allegri e Fagioli: «Max ha la grande personalità che lo accomuna ai grandi. Per ottenere i risultati tutti devono essere convinti che quello che si sta facendo sia la cosa giusta, lui ha il carattere per farlo. Quello che mi ha sorpreso è l’applicazione, la dedizione al lavoro come se fosse il primo giorno. Fagioli? Questo momento lo stiamo vivendo con grande dispiacere. Mi spiace per Fagioli, noi abbiamo da subito avvisato la Procura Federale. Gli siamo vicini, il nostro compito sarà quello di punirlo ma anche di stargli vicino. Ci vuole grande responsabilità per il futuro e dobbiamo rieducare il sistema».

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