Tra la Juventus e Massimiliano Allegri è finita come peggio non si poteva. Dalla furia del tecnico livornese durante e dopo la finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta, al comunicato stampa del club piemontese che ha messo la parola fine al rapporto di lavoro dopo 3 stagioni con un solo trofeo in stagione, tanti malumori e una causa legale più che possibile.
Perché la Juventus, dopo l’esonero di Allegri, starebbe puntando al licenziamento per giusta causa, dopo i comportamenti tenuti dall’allenatore a fine partita, con tanto di dito puntato contro il ds Giuntoli, con il quale non è mai scattato il feeling, invitato a uscire dal campo. E poi ancora invettive contro il designatore arbitrale Rocchi e gli insulti al direttore di TuttoSport, Guido Vaciago.
Troppo per la Juventus, che si è sbarazzato in poche ore di Allegri, che avanzerà comunque dai bianconeri un altro anno di contratto a 7 milioni di euro netti (18 lordi). Ed è questo che la dirigenza vorrebbe evitare. Un bagno di sangue che pregiudicherebbe la costruzione della nuova rosa da affidare a Thiago Motta, l’allenatore designato per la sostituzione di Allegri, dopo l’interregno di Paolo Montero, attuale tecnico della Primavera, che siederà in panchine per le ultime due gare di campionato.
Difficile, in questo momento, che la Juventus e Allegri possano trovare un accordo, con il pagamento di una buonuscita, per evitare strascichi legali.